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domenica, Dicembre 22, 2024
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Anno Giudiziario, omicidi in calo: 300 nel 2022, 1900 negli anni Novanta

Il primo presidente della Corte di Cassazione Pietro Curzio legge la tradizionale relazione di inizio anno. Dati drammatici su femminicidio.

Anno Giudiziario, omicidi in calo: 300 nel 2022, 1900 negli anni Novanta

Calano gli omicidi in Italia, da 1900 negli anni Novanta a 300 nel 2022. “Si tratta di un dato cruciale perché colloca l’Italia tra i paesi più sicuri in Europa”.

Lo afferma Pietro Curzio, primo presidente della Corte di Cassazione oggi all’inaugurazione dell’anno giudiziario.

Alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, e in diretta su  Rai uno, l’alto magistrato ha illustrato il bilancio della giustizia dell’anno appena trascorso.

DATO DRAMMATICO E’ IL NUMERO ELEVATO DI DONNE VITTIMA DI VIOLENZA

Inoltre durante la relazione, Curzio sottolinea “l’efficienza del sistema” per cui negli ultimi 30 anni l’accertamento degli autori di omicidi è passato dal 40% degli anni Novanta al 73% del 2016, “percentuale che tende a crescere”. Ma il dato più drammatico resta il femminicidio: 122 donne uccise da partner o ex.

“Un’ombra inquietante rimane – per il primo presidente della Corte di Cassazione –  per il fatto che circa la metà degli omicidi sono avvenuti nell’ambito dei rapporti familiari ed affettivi e una parte molto consistente, 122 su 310, vede come vittima la donna”.

“Spesso ad opera del partner o ex partner. Il dato è ormai costante, anche se proprio nell’anno appena concluso in leggera flessione”.

PASSO IN AVANTI CON GLI ULTIMI ARRESTI DI MAFIA

Un passaggio fondamentale è dedicato alla mafia e alla lotta al terrorismo: “ ci sono stati passi avanti evidenti, e ne abbiamo avuto conferma di recente con un arresto importante”.

“Non solo per contrastare strategie che hanno insanguinato il paese in anni terribili , ma anche nel cogliere mutazioni verso forme altrettanto pericolose, sebbene altrettanto pericolose, sebbene meno visibili”. “Mutazioni – sottolinea Curzio –  volte ad inquinare settori sani della società civile e dell’economia e ad estendersi verso zone del paese diverse da quelle originarie, come emerge ad esempio dal processo Aemilia”.