lunedì, Dicembre 23, 2024
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Clochard ucciso a botte, l’autopsia conferma l’omicidio

Frederick Akwasi Adofo, il clochard ucciso a Pomigliano d'Arco, è morto a causa delle percosse subite. Lo confermano gli esami autoptici

Sono state le percosse subìte ad uccidere Frederick Akwasi Adofo, il 43enne senzatetto ammazzato di botte lo scorso 19 giugno da due 16enni a Pomigliano d’Arco, in provincia di Napoli.

A confermare che il decesso è sopraggiunto a seguito di un evento traumatico è stato l’esame autoptico eseguito nel secondo policlinico di Napoli, dal medico legale delegato per l’accertamento dai magistrati della Procura per i Minorenni di Napoli.

I DUE SEDICENNI SONO RINCHIUSI IN UNA STRUTTURA PENALE MINORILE

Dallo scorso 23 giugno, a seguito dell’esito dell’udienza di convalida del provvedimento di fermo, i due giovani accusati di aver percorso a morte il clochard di origini ghanesi, sono rinchiusi in una struttura penale minorile con l’accusa di omicidio volontario aggravato dai futili motivi e dalla crudeltà.

La brutale aggressione sarebbe stata ripresa anche in alcuni video, acquisiti dagli investigatori.

IL COMUNE DI POMIGLIANO D’ARCO PAGA I FUNERALI

Il sindaco di Pomigliano d’Arco, Lello Russo ha confermato alle forze dell’ordine l’impegno del Comune a effettuare a proprie spese i funerali di Frederick, confermando la promessa fatta poche ore dopo la morte del 43enne. La salma sarà poi sepolta nel cimitero cittadino. Non si ha però notizia, al momento, di familiari della vittima in Italia o in Ghana, che abbiano chiesto la restituzione del corpo.

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