martedì, Aprile 30, 2024
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Duro colpo al clan Cesarano: 18 arresti a Castellammare di Stabia

Tra le vittime delle attività estorsive del clan anche un parente del narcotrafficante Raffaele Imperiale famoso per i quadri di Van Gogh

Associazione armata di tipo mafioso, estorsione, tentato omicidio, ma anche rapina aggravata, detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti e porto illegale di armi. Sono le principali imputazioni contestate dalla Direzione Distrettuale Antimafia a 18 esponenti del clan Cesarano di Castellammare di Stabia tutti arrestati stamattina in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip del Tribunale di Napoli.

SGOMINATI I VERTICI DEI REGGENTI DEL CLAN CESARANO

Le indagini che hanno portato ad una svolta nelle attività di contrasto alla criminalità organizzata nell’area stabiese, ma con diramazioni e influenza in tutto il territorio campano, hanno inizio nel 2020. Il gruppo criminale, oltre a gestire il traffico di sostanze stupefacenti trae i principali proventi dall’estorsione in danno dei commercianti di Castellammare di Stabia.

TRA LE VITTIME ANCHE UN PARENTE DI RAFFAELE IMPERIALE

Tra le vittime del pizzo imposto dagli esponenti del clan Cesarano anche un parente del narcotrafficante, oggi collaboratore di giustizia, Raffaele Imperiale. Quest’ultimo famoso alle cronache per aver nascosto per anni due preziosi quadri di Van Gogh trafugati ad Amsterdam nel 2002. Titolare di un’impresa edile, il parente di Imperiale avrebbe ricevuto una richiesta estorsiva di 50mila euro da parte di un affiliato al clan e, secondo le indagini dei carabinieri, avrebbe invocato l’intervento del potente familiare narcotrafficante all’epoca latitante.

In manette, quindi, il vertice dell’organizzazione con a capo un vero e proprio direttivo composto da Vincenzo Cesarano, Luigi Belviso e Giovanni Cafiero. Vincenzo Cesarano è il cugino dei fratelli Ferdinando e Gaetano Cesarano, storici leader del clan camorristico stabiese entrambi attualmente detenuti in regime carcerario del 41 bis.

 

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