Femminicidio, la storia segue un copione tristemente noto. A contrada Farla, tra Mazara del Vallo e Marsala, perde la vita Marisa Leo, 39 anni, originaria di Salemi. La donna è stata uccisa dall’ex compagno, il 42enne Angelo Reina, che si è suicidato in un secondo momento. I due avevano una bambina di 4 anni.
LA VICENDA
Lei era la responsabile marketing e comunicazione della Colomba Bianca, una cantina di Mazara del Vallo. A Marsala, lui possedeva un vivaio. Marisa Leo aveva denunciato l’ex compagno nel 2020 per i reati di stalking e violazione degli obblighi familiari, informa AdnKronos. La donna ha poi ritirato la denuncia due anni dopo perché i rapporti con Reina sembravano ormai più distesi. Evidente che, alla fine, non fosse così.
L’incontro di chiarimento da parte dell’ex compagno si è rivelato fatale per Marisa Leo, che ha trovato la morte per tre colpi di fucile. Lui, dopo l’omicidio, si è tolto la vita con la stessa arma presso un viadotto di Castellammare del Golfo.
La Polizia stradale ha indagato a seguito del ritrovamento del corpo di Reina. La ricostruzione dei suoi movimenti ha portato alla scoperta del femminicidio di Marina Leo.
FEMMINICIDIO, PARLA IL SINDACO DI SALEMI
Il giorno dei funerali di Marisa Leo, Salemi dichiarerà il lutto cittadino. Il femminicidio di Marisa Leo, purtroppo, si incastra in un quadro più ampio, una spirale di violenza contro cui la stessa vittima combatteva in modo attivo, come dimostra un video da lei postato 4 anni fa, ormai diventato virale. In questo, Marisa si mostra con il pancione, si rivolge alle donne, alle mamme, perfette così come sono. Ricorda loro che non sono sole.
A pochissima distanza dalla vicenda dell’infermiera Rossella Nappini, a Roma, parlare di femminicidio traduce la necessità di un cambiamento culturale che liberi la donna dal suo ruolo di vittima, restituendole quello di persona.