domenica, Aprile 28, 2024
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Gestione disinvolta dei soldi pubblici, di nuovo sotto accusa ex sindaco di Caivano

La Corte dei Conti sanziona Antonio Falco e sette ex assessori in carica tra il 2006 e il 2015

Gestione disinvolta e scriteriata dei soldi pubblici e creazione di un “terreno fertile per la criminalità”. Con queste pesanti accuse la Procura Regionale della Corte dei Conti ha emesso sanzioni per 250mila euro a ex amministratori pubblici di Caivano. I provvedimenti chiesti dai pubblici ministeri Licia Centro e Davide Vitale riguardano l’ex sindaco Antonio Falco, per il quale si chiede la condanna al pagamento di 69.205,2 euro. Falco era già finito nei guai per la gestione degli alloggi popolari all’interno del Parco Verde per la quale la stessa Corte aveva quantizzato un danno di oltre 95mila euro. Chiesta anche la condanna al pagamento di 31.142,4 euro per gli ex assessori Francesco Casaburo, Bartolomeo Perna, Enzo Pinto e Vincenzo Semonella, Antonio De Rosa e Giulio Di Napoli. Per i sette ex amministratori pubblici indagati i pm hanno chiesto la sanzione massima consentita dalla legge.

I FATTI IN UN ARCO TEMPORALE TRA IL 2006 E IL 2015

I fatti accertati dai Carabinieri riguardano un arco temporale compreso tra il 2006 e il 2015 e le responsabilità relative al dissesto finanziario dell’ente, deliberato dal Consiglio comunale nel 2016.
Le condotte degli amministratori pubblici – definite scriteriate – sono state ritenute “gravemente colpose” dagli inquirenti. Emerge, dall’indagine, come i bilanci, approvati dal governo cittadino oggi sotto accusa “fossero caratterizzati dalla esposizione di residui attivi inesistenti, che alimentavano una fittizia capacità di spesa, da una massiccia mole di debiti fuori bilancio, frutto di una gestione degli appalti improntata alla illegalità, come accertato anche dall’ANAC in un’indagine amministrativa concomitante, con una totale assenza di qualsiasi provvedimento atto e/o direttiva volto a sanare le rilevantissime criticità contabili, tra cui spicca anche la bassissima capacità di riscossione delle entrate, sensibilmente inferiore alla media nazionale”.

IL 10 OTTOBRE BLITZ DELLA DDA

Lo scorso 10 ottobre, nel corso di un blitz anticamorra coordinato dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli, vennero arrestati anche diversi amministratori pubblici accusati, tra l’altro, di avere favorito un’organizzazione camorristica, il clan Angelino, capeggiata dal boss Antonio Angelino.

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