Il ricorso alla mediazione, dopo la riforma “Cartabia”, rappresenta un’opportunità che consente un risparmio in termini economici (grazie alla possibilità di accedere al credito d’imposta anche per il compenso dei professionisti coinvolti), di tempo del giudizio e di snellezza delle procedure. Un’opportunità che in Campania viene adottata con crescente interesse, anche grazie all’ampliamento dei poteri affidati al giudice, per favorire “una soluzione conciliativa della causa”. Secondo il sito che analizza le statistiche del Ministero della Giustizia, la Campania è la quarta regione d’Italia, dietro Lombardia, Lazio e Toscana, per il ricorso allo strumento della mediazione. A livello nazionale, entro le prime 10, rientrano anche Puglia, Sicilia e Calabria, a dimostrazione di un trend in crescita, seppur in aree dove il ricorso al contenzioso legale è molto alto.
CONFRONTO TRA ESPERTI A NOLA
Di questi argomenti si è discusso nel corso del convegno “La mediazione a un anno dalla riforma Cartabia: effetti, vantaggi e benefici”, organizzato da “Concormedia” nel multisala “The Space” all’interno del Vulcano Buono di Nola. I lavori sono stati aperti dai saluti dell’Ad del “Vulcano”, Francesco Furino, che ha definito anche gli sviluppi dell’attività del centro disegnato da Renzo Piano: “Siamo sempre più un hub capace di accogliere e organizzare eventi di alto livello, ridisegnando i contorni di un’offerta commerciale che assume una nuova identità. Riteniamo che la definizione “centro commerciale” sia obsoleta. Infatti stiamo creando delle smart city, realizzando una realtà di riferimento che è di natura culturale, di natura ludica, di natura di entertainment che mira sempre di più ad accogliere una trasversalità di figure”.
TAGLIAFIERRO: “PROGETTO AMBIZIOSO”
“Quello che si intende realizzare con la riforma Cartabia – ha spiegato Dora Tagliafierro, giudice della prima Sezione Civile del tribunale di Nola – è un progetto molto ambizioso, teso a coniugare gli obiettivi del PNRR con la diffusione della cultura della mediazione in un’ottica degli interessi sostanziali sottesi al processo. Ma anche di salvaguardia delle relazioni interpersonali e commerciali, al fine di garantire l’effettività della tutela dei diritti dei cittadini. E che si auspica di poter conseguire con la collaborazione di tutti gli operatori coinvolti. Dunque, sia dell’avvocatura, che della magistratura che si avvale dell’Ufficio per il Processo, oltre che dei mediatori, di sui si vogliono rafforzare le prerogative di imparzialità, serietà e professionalità. Avvalendosi delle conoscenze e delle esperienze che appartengono al bagaglio maturato dagli stessi”.
MIELE: “I VANTAGGI DEL CREDITO D’IMPOSTA”
“I vantaggi della mediazione oggi sono tanti. La riforma Cartabia ha introdotto uno strumento che che permette, per le mediazioni nella fascia che arrivano a 50 mila euro di valore, di avere un credito di imposta di 600 euro, credito di imposta che si estende anche alla parcella degli avvocati – ha aggiunto l’avvocato Romualdo Miele, mediatore di Concormedia -. A questo aggiungiamo un’esenzione dell’imposta di registro per le mediazioni di valore fino a 100.000 euro che non sono soggette più al bollo della registrazione. Ma quello che è importante è che oggi la riforma, imponendo una formazione e dei vincoli importanti ai mediatori, fa sì che ci sia una classe di mediatori che riesce a far concludere accordi che una volta erano in percentuale del 20%, mentre oggi siamo a una percentuale di domande con adesione del 70% e un trend di crescita di chiusura che fiora o supera il 60%”.
Al convegno sono intervenuti anche Carlo Palmieri (Vicepresidente dell’Unione Industriali di Napoli), Arturo Rianna (Presidente COA Nola), Felice Rainone (Presidente ODCEC Nola), Giuseppe Boccia (Direttore della Scuola Forense di Nola Scuola Bruniana), Luca Lo Giudice (Presidente Ifis Investing Spa), Paolo Pelino (Presidente Concormedia).