sabato, Aprile 27, 2024
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Green pass falsi ai familiari del boss Bosti per andare a Dubai, presi due medici

Avrebbero consentito al genero, alla figlia e a due nipoti del boss Patrizio Bosti di ottenere i green pass falsi, solo simulando la somministrazione di tamponi e vaccini in cambio di duemila euro ciascuno

Green pass falsi ai familiari del boss Bosti per andare a Dubai, presi due medici

Avrebbero consentito al genero, alla figlia e a due nipoti del boss Patrizio Bosti di ottenere i green pass falsi, solo simulando la somministrazione di tamponi e vaccini, questi ultimi addirittura inoculati in cambio di duemila euro ciascuno. Due medici sono stati arrestati e messi ai domiciliari dalla Squadra Mobile di Napoli nell’ambito di indagini coordinate dalla DDA partenopea. Il gip ha emesso gli arresti nei confronti del medico Bruno Bevilacqua, 70 anni e della dottoressa Grazia Romairone, 62 anni. Quest’ultima in amicizia con i parenti del boss, che avrebbe fatto da intermediaria tra la famiglia e il centro analisi coinvolto. Un divieto di esercitare la professione e un obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria, sono stati notificati invece a Roberto Gasso, 55 anni, direttore sanitario del centro analisi dove sono avvenuti gli illeciti. E a Salvatore Esposito, 21 anni, nipote del boss Patrizio Bosti.

LA PARTENZA PER DUBAI

Il giovane insieme con la sorella Susy e i genitori Luca Esposito e Maria Bosti il 17 gennaio 2022 stavano per partire alla volta di Dubai per una presunta vacanza d’inizio d’anno. Due componenti della famiglia Esposito però, Maria Bosti e la figlia Susy, risultarono positivi al Covid il giorno precedente la partenza. Secondo gli investigatori della Mobile, fu deciso di rivolgersi alla dottoressa amica per risolvere il problema. Grazia Romairone, in cambio di 300 euro, grazie al contatto con Roberto Gassi e al pagamento di quattromila euro sborsati dagli Esposito riuscirono a far ottenere le due certificazioni.  A sottoporli ai tamponi fu Salvatore.

IL GIALLO DEL CONTROLLO A CAMPIONE

La famiglia, però, a Fiumicino incappò in un controllo a campione dal quale due componenti risultarono positivi. Maria Bosti e Luca Esposito, già attenzionati dalla Polizia, vennero sottoposti a fermo seduta stante. Oggi invece giungono le misure cautelari nei confronti di chi li ha agevolati. Dall’analisi delle chat trovate sul cellulare del medico è poi emerso che suoi “clienti” non erano stati soltanto i componenti della famiglia Esposito.

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