mercoledì, Dicembre 4, 2024
HomeAttualitàIl giallo delle tartarughe morte a Castel Volturno

Il giallo delle tartarughe morte a Castel Volturno

Il giallo delle tartarughe morte a Castel Volturno.

E’ scattato l’allarme a Castel Volturno per l’alto numero di tartarughe marine Caretta caretta trovate morte di recente. Sono sei in quattro giorni, alcune in un chilometro tra Pineta Mare ed Ischitella e altre tra le località tra Baia Verde e Bagnara. Altre due sarebbero morte in località vicine a Castel Volturno.

LA CARETTA CARETTA

La Caretta Caretta è una specie dall’alto valore naturalistico, che potrebbe entrare nella lista di quelle in via d’estinzione e per questo protetta da numerose convenzioni internazionali. Su tutte quelle trovate morte non sono stati trovati evidenti segni di urto con imbarcazioni o ferite causate da lenze o da pescatori. Da tre anni, cioè da quando i movimenti delle Caretta Caretta a Castel Volturno vengono monitorati costantemente, grazie alla associazione di volontari Domizia (coadiuvata da Enpa Salerno) e alla supervisione scientifica della stazione zoologia Anton Dohrn, non solo è emerso “l’alto gradimento” delle Caretta Caretta per la località casertana. 18 i nidi trovati nel 2021, cinque nel 2022 e già 15 quest’anno, tanto che Castel Volturno, per nidificazione, è ai primi posti nel bacino del Mediterraneo Occidentale.

IL LATO OSCURO DELLA VICENDA

Ma c’è il lato oscuro della vicenda, quello delle morti delle tartarughe marine, in cui “Castel Volturno – spiega Fulvio Maffucci della stazione zoologica – fa una campionato a parte, specie d’estate. Ogni anno vengono rinvenuti almeno una cinquantina di individui morti a Castel Volturno, con un incremento nel periodo estivo; ma quello che più ci preoccupa di questi decessi è che si tratta di esemplari in età adulta, quasi sempre femmine pronte alla riproduzione. Dagli esami effettuati post mortem non sempre emerge la causa, per cui non abbiamo certezza che questi casi siano collegati alla pesca, ma ci sono indizi che ci portano verso una probabile responsabilità anche umana”.

Skip to content