Inclusione, a Napoli il progetto “Donne: una patente per l’accoglienza”
Presentato il Protocollo d’intesa sottoscritto dal Comune di Napoli, dalla Direzione Generale della DIREZIONE GENERALE TERRITORIALE del Sud del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasposti, da UNHCR Agenzia ONU per i Rifugiati e dalle associazioni di categoria UNASCA e CONFARCA, attraverso il quale si intende coniugare il concetto di solidarietà con quello di inclusione.
Il nuovo progetto ha l’obiettivo di formare, per il conseguimento di una patente di categoria A1 o B, 100 conducenti donne con status di rifugiato, o richiedenti asilo, in possesso di un permesso di soggiorno o permesso di soggiorno per motivi umanitari.
L’iniziativa
A presentare l’iniziativa Chiara Cardoletti rappresentante di UNHCE:
“Sono donne che hanno deciso di prendere in mano la propria vita e di farne qualcosa di utile e di conseguenza guidare è fondamentale ringrazio moltissimo tutti quelli che hanno contribuito a rendere questo possibile”.
Ha aggiunto Alfredo Boenzi di Unasca:
“Oltre all’integrazione, quindi l’accoglienza all’interno del nostro Paese, anche dare lo strumento per poter circolare liberamente all’interno del territorio“.
Coniugare solidarietà e inclusione
L’iniziativa intende dare continuità ai diversi progetti che la Direzione Generale Territoriale del Sud del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha già realizzato nel Comune di Napoli riguardanti, in particolare, contesti disagiati con l’obiettivo di diffondere la cultura della sicurezza stradale per recuperare e sviluppare le regole della cittadinanza e solidarietà. Soddisfazione nelle parole dell’assessore al Welfare Luca Trapanese: