martedì, Aprile 30, 2024
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La Giustizia a Napoli, tra gangsterismo e i soliti problemi

Gli omicidi nell’ultimo anno a Napoli sono diminuiti. Ma è quello che il presidente della Corte d’appello, Eugenio Forgillo, definisce “gangsterismo urbano”, che preoccupa il mondo della Giustizia partenopea che si appresta a partecipare all’inaugurazione del nuovo anno giudiziario. Tradizionale liturgia che avrà luogo domani nel salone dei Busti di Castel Capuano e che come ogni anno viene preceduta dalla presentazione, da parte del presidente della Corte d’appello e del procuratore generale, dei dati relativi all’attività della magistratura del distretto di Napoli nell’anno appena concluso.

LA SPARATORIA NELLA ZONA DELLE “CASE NUOVE”

Gli 80 proiettili sparati poche sere fa nei pressi di via Marina, agguato in cui è rimasta ferita anche una passante, il caso citato dal presidente Forgillo per sottolineare come la vecchia camorra abbia lasciato le strade a clan e gruppi minori della criminalità che “manifestano una elevata propensione al conflitto” creando scenari da “paesi sudamericani”. Tra le ataviche difficoltà della magistratura poi, le carenze d’organico.

500 GIUDICI PER COLMARE CARENZE D’ORGANICO

Mille i giudici in servizio nel distretto napoletano. Per smaltire i procedimenti in giacenza (130mila nel penale, 150mila nel civile) che ingolfano la macchina giudiziaria, servirebbe almeno il 50% dei magistrati in più

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