E’ entrato come un ciclone in uno spogliatoio che aveva bisogno di aria nuova, energia, voglia, passione e una buona dose di determinazione. Ha preso di petto i calciatori, li ha scossi e gli ha tolto dalla mente il pensiero di poter galleggiare in una stagione che, al contrario, li deve rivedere protagonisti. Gli ha spiegato che, magari, fino a ora un po’ di appagamento era naturale: ma adesso la festa è finita. E si ricomincia a correre e a sudare. La cura Mazzarri? Una specie di ricostituente, per il corpo ma principalmente per l’anima. Con una certezza: tutte le tensioni, le preoccupazioni, gli eventuali problemi, se li carica addosso lui. Alla squadra l’onere dell’impegno. Si torna all’antico, dunque, perché Mazzarri 8e questo è certo) è il più Spallettiano degli allenatori in circolazione. Non è un caso che Anguissà, arrivato 48 prima della trasferta di Bergamo, sia andato in campo e abbia giocato una delle migliori partite della stagione. Ciò che sorprende è la capacità che ha avuto Mazzarri, in un tempo particolarmente compresso, di fornire anche alcuni spunti tattici nuovi alla squadra. Tra i più apprezzati la libertà concessa a Kvaratskhelia di abbandonare la linea laterale e di avventurarsi verso il centro del campo. Dove, da tempo, immaginavamo di poterlo vedere. Ha ricaricato Elmas, che gli ha regalato il gol vittoria, ed ha coccolato Osimhen, autore di un’ottima prova. Ha rimesso i tasselli del puzzle al posto giusto, dunque, e ora si rivedere una figura definita. E non c’è nemmeno il tempo di esultare perché è già aria di Champions. Da Bergamo il Napoli è tornato con un infortunio pesante, quello di Oliveira che priva il club di un difensore esterno sinistro, il secondo dopo Mario Rui. Ma il Real Madrid non sta meglio ed è è sempre più falcidiato dagli infortuni. In questa sosta per le Nazionali, infatti, Carlo Ancelotti ha già perso due pedine essenziali come Vinicius Junior ed Eduardo Camavinga. Come se non bastasse, anche l’altra stellina verdeoro Rodrygo Goes ha accusato problemi a un ginocchio. Uomini contati, dunque e un’occasione d’oro: conquistare il passaggio del turno in terra spagnola, dove basta un punto, per poi scaldare i motori per la doppia sfida-verità con inter ee Juventus. E capire se realmente il Napoli è tornato.