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domenica, Marzo 2, 2025
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Piazza Garibaldi: la riqualificazione allo studio di Zaha Hadid

Piazza Garibaldi cambia volto, i dettagli del progetto a carico dello studio Zaha Hadid si scopriranno il prossimo 21 febbraio

Manca meno di un mese: il 21 febbraio scopriremo quale sarà il nuovo volto di Piazza Garibaldi, a Napoli. Il bando indetto per raccogliere progetti di rifacimento dell’area ha visto primeggiare l’idea presentata dallo studio Zaha Hadid. L’annuncio è arrivato nella diretta Facebook condotta dal presidente della regione De Luca, il quale si è detto emozionato per l’avvio del cantiere. 

La nuova Piazza Garibaldi

La sfida proposta ai partecipanti al bando era parecchio ambiziosa.

In primis, il progetto doveva prevedere la realizzazione di un parco pubblico.

Successivamente, immaginare uno spazio dedicato alla nuova sede della Regione Campania, insieme con un riassetto del trasporto pubblico tra Eav e stazione Centrale e la realizzazione di una bretella di collegamento con l’autostrada.

Già nel corso dell’inaugurazione del Nuovo Museo San Giuseppe dei Nudi in via Mancinelli a Napoli si era espresso De Luca: lo scopo sarà parlare “ai giovani con l’architettura contemporanea, legandola a Napoli per renderla riconoscibile. Avrà investimenti di mezzo miliardo di euro e se ci riuscirà di portarla a termine faremo un passo storico, aggiungendo a Napoli un pezzo di Europa moderna“.

E nel corso della diretta in streaming, il presidente De Luca non ha nascosto la soddisfazione, oltre che le grandi aspettative per le nuove opere: “L’attività politica può essere anche bella, quando non è fatta da politica politicante. Il rapporto tra cittadini e istituzioni si determina dal fatto di far vedere alla gente la realtà che si trasforma: far vedere le cose realizzate, vere, non le parole e le promesse”.

Il concorso

In totale sono state 5 le idee presentate che sono passate al vaglio dell’amministrazione. “Gli altri selezionati – ha spiegato il governatore – sono Rpa di Perugia, Mario Cucinella grande paesaggistica, Van Berkeley en Bos Amsterdam, Arup Italia.

Hanno partecipato alcuni dei più grandi studi di progettazione al mondo. Sono orgoglioso, persino emozionato, riusciremo a rivoluzionare un pezzo dove la città di Napoli, facedo un’operazione di umanizzazione e arricchimento architettonico, per nuova identità di una delle grandi capitali del mondo”.

Il progetto vincitore verrà presentato nel dettaglio il 21 febbraio. “Il lavoro è avviato, in pochi mesi metteremo a gara il progetto di trasformazione urbana più bello ambizioso d’Italia, e uno dei più belli di Europa”. 

La bella piazza

La piazza è da sempre uno snodo importante dal punto di vista della mobilità ferroviaria. Nel corso degli anni, infatti, era diventato complicato garantire l’ordine pubblico.

Per questo, il progetto di riqualificazione si inserisce in una più ampia gamma di iniziative. Lo scopo è migliorare l’esperienza dei cittadini e dei turisti che abitano la zona.

Pochi mesi fa, ad esempio, un’iniziativa virtuosa dal titolo “La bella piazza: azioni di co-gestione degli spazi pubblici di Piazza Garibaldi”, ha visto scendere in campo realtà pubbliche e private formando un modello di partenariato parecchio innovativo.

In prima fila il comune di Napoli, affiancato da quaranta realtà tra Associazioni di volontariato, Fondazioni, banche e industriali partenopei. 

L’idea è superare l’ammodernamento edilizio delle strutture presenti, passando per un cambiamento culturale tout court. La ristrutturazione fisica di Piazza Garibaldi, infatti, è già stata in parte realizzata negli scorsi anni. L’aspetto innovativo di questo progetto consiste nella volontà di renderla un luogo sicuro ed inclusivo. Fondamentale, poi, garantire la manutenzione degli spazi e fornendo servizi esclusivi mai offerti prima. 

Concentrandosi soprattutto nell’area nord della piazza, ad esempio, sfruttare la “Cavea”, l’anfiteatro che viene messo a disposizione delle associazioni aderenti in cambio – non di denaro – ma della programmazione di un’offerta culturale articolata. Al fianco a queste attività culturali, si inseriscono quelle di gestione più classica: pulizia, cura del verde, manutenzione in senso lato.