venerdì, Aprile 19, 2024
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Pompei, scoperta tomba con corpo mummificato

Una tomba con una camera per l’inumazione in un periodo in cui nella città i corpi venivano sempre incenerati.

Con il corpo del defunto parzialmente mummificato. E un’iscrizione dalla quale arriva la conferma che nei teatri della colonia romana si recitava anche in lingua greca.

E’ l’ultima straordinaria scoperta del Parco Archeologico di Pompei, venuta alla luce grazie ad una campagna di scavi condotta insieme con l’Università Europea di Valencia.

Un ritrovamento sul quale è al lavoro un team interdisciplinare di esperti. Per le condizioni di conservazione del defunto, che appare in parte mummificato, la testa ricoperta di capelli bianchi, un orecchio parzialmente conservato, così come piccole porzioni del tessuto che lo avvolgeva, si tratta di uno degli scheletri meglio conservati della città antica.

Costruita subito all’esterno di Porta Sarno, uno degli importanti varchi di accesso alla città, la tomba, che risale agli ultimi decenni di vita di Pompei appartiene a Marcus Venerius Secundio, un liberto che nella vita era stato prima il custode del Tempio di Venere. Un ex schiavo, quindi, che dopo il riscatto aveva raggiunto un certo agio economico, abbastanza da potersi permettere una tomba di livello in un luogo assolutamente di prestigio.

Le scoperte però non sono finite: nel recinto della tomba, alle spalle della cella sigillata nella quale era adagiato il corpo di Secundio, sono state trovate due urne, una delle quali in vetro appartiene ad una donna chiamata Novia Amabilis, forse la moglie del defunto, ipotizzano gli archeologi, per la quale si sarebbe usato un rito più propriamente pompeiano.

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