lunedì, Maggio 20, 2024
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Rapinavano automobili, due arresti: ore contate per altri due membri della banda

La banda è ritenuta responsabile di almeno altre sei rapine

Rapinavano auto, due arresti: ore contate per altri due membri della banda

Si stringe il cerchio attorno alla banda di rapinatori seriali di automobili che agiva nell’area a nord di Napoli. Dopo l’arresto dei primi due membri del gruppo, entrambi minori, gli agenti sono sulle tracce anche degli altri responsabili. Si tratterebbe di due maggiorenni provenienti dal Campo rom al confine tra Afragola e Caivano.

Fondamentale per le indagini sarebbe stato il contributo fornito da un agente libero da servizio della questura di Napoli, ufficio volanti. L’agente secondo quanto si apprende, avrebbe notato una Kia bianca con a bordo quattro persone con il volto coperto. A questo punto avrebbe prima allertato le forze dell’ordine e poi avrebbe iniziato a cercare con il suo scooter la vettura che si era allontanata, ritracciandola in una strada di campagna. I malviventi però avrebbero intuito che qualcuno li stesse seguendo, avrebbero fatto inversione e dirigendosi contro l’agente, facendolo finire in una scarpata, lo avrebbero minacciato dopo avergli puntato un’arma. Ad impugnare l’arma sarebbe stato proprio uno dei due arrestati. Sentendosi in pericolo il poliziotto avrebbe esploso un singolo colpo di pistola verso l’alto mettendo in fuga i giovani criminali.

In seguito la banda avrebbe messo a segno un nuovo colpo: una Mercedes sportiva dal valore di oltre 60mila euro, con la quale sarebbero state effettuate altre due rapine a Caivano. Intercettati nuovamente dalle forze dell’ordine sarebbero riusciti a fuggire. La macchina, infatti, sarebbe stata poi ritrovata abbandonata. All’interno: pistole, un martello per rompere i finestrini delle automobili da trafugare e soprattutto impronte digitali che avrebbero permesso di risalire al campo rom e di effettuare i primi arresti.

I precedenti

Le indagini hanno permesso di ricostruire il modus operandi del gruppo che avrebbe utilizzato macchine già rubate. Prima della Kia il mezzo prescelto sarebbe stato una Lancia Musa sottratta a una ragazza mentre si trovava all’ingresso del cancello di casa. Gli inquirenti ritengono che solo con il suv bianco siano state compiute almeno 6 rapine diverse.

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