mercoledì, Aprile 24, 2024
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Riforma fiscale, cosa cambia e chi ci guadagna

La riforma dell'Irpef con la revisione di aliquote, scaglioni e detrazioni dovrà tenere conto della composizione del nucleo familiare,

Riforma fiscale, cosa cambia e chi ci guadagna

Revisione di tutti i tributi, diretti e indiretti, degli enti territoriali, doganali e sui giochi. Per l’irpef, riordino di aliquote e scaglioni con la prospettiva di un sistema ad aliquota unica (flat tax). Ires più bassa sulla quota di reddito delle società destinata a investimenti o assunzioni; semplificazione dei procedimenti dichiarativi, accertativi, di riscossione e del contenzioso; concordato preventivo biennale per le imprese di piccole dimensioni. Sospensione a agosto e dicembre delle richieste da parte dell’Amministrazione finanziaria di documentazioni o atti.

Questi i principali contenuti del disegno di legge delega per la riforma fiscale approvato  dal Consiglio dei Ministri.

Gli obiettivi indicati nel ddl sono quelli di stimolare la crescita economica e la natalità, sostenere famiglie, imprese e lavoratori, prevenire e ridurre l’evasione e l’elusione fiscale, razionalizzare e semplificare il sistema tributario.

La riforma non dovrà comportare oneri per le casse dello Stato, quindi si finanziarà in buona parte con la revisione delle tax expenditure, che sono proliferate a oltre 600 e hanno un costo di 165 miliardi di euro.

DECRETI DELEGATI DA ADOTTARE ENTRO 24 MESI

La delega contiene i principi per la riforma, ne delinea il quadro d’insieme. I decreti delegati che declineranno le norme attuative dovranno essere adottati entro 24 mesi dalla data di entrata in vigore della Legge delega. Difficile, quindi che la riforma possa diventare operativa prima della metà del 2025.

Sull’Irpef, la delega prevede la sua revisione e graduale riduzione “nel rispetto del principio di progressività e nella prospettiva della transizione del sistema verso l’aliquota impositiva unica”. L’obiettivo di legislatura è dunque la flat tax per tutti.

Il provvedimento non dà indicazioni sulla riduzione del numero delle aliquote, dalle attuali quattro a tre, che rappresenterebbe il primo step del processo. Tuttavia, il passaggio a tre aliquote, con conseguente revisione degli scaglioni di reddito, è stato presentato dal governo negli incontri con le parti sociali.

LE IPOTESI DEGLI SCAGLIONI CON I TETTI DI REDDITO

Le ipotesi sono quelle di prevedere 23% (fino a 15.000 euro), 27% Tra 15.000 e 50.000 euro) e 43% (oltre i 50.000), o in alternativa 23% (fino a 28.000 euro), 33% (tra 28.000 e 50.000) e 43% (oltre i 50.000). Su questo impianto andrà poi calcolato l’impatto delle nuove detrazioni e deduzioni.

La riforma dell’Irpef, con la revisione di aliquote, scaglioni, detrazioni e deduzioni, spiega il ddl delega, dovrà tenere conto della composizione del nucleo familiare, del numero dei figli, della tutela del bene casa e di quello della salute, dell’istruzione, della previdenza complementare.

Nella revisione di detrazioni e deduzioni, dovranno inoltre essere considerati gli obiettivi di miglioramento dell’efficienza energetica e della riduzione del rischio sismico degli immobili.

CEDOLARE SECCA ESTESA ANCHE A IMMOBILI DIVERSI DA USO ABITATIVO

Novità anche per i redditi da fabbricati: la cedolare secca sugli affitti potrebbe essere estesa ai locali e a tutti gli immobili diversi da quelli ad uso abitativo.

Per i redditi da lavoro dipendente sarà prevista una semplificazione per i fringe benefit esclusi dal calcolo del reddito.

REVISIONE DELL’IVA SECONDO I CRITERI DELL’UE

La revisione dell’Iva, invece, prevede la razionalizzazione del numero e della misura delle aliquote, secondo i criteri posti dalla normativa dell’Unione europea, al fine di giungere ad una tendenziale omogeneizzazione del trattamento per i beni e servizi similari, la revisione della disciplina della detrazione, la semplificazione delle procedure per i rimborsi.

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