mercoledì, Aprile 17, 2024
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Rivoluzione affitti brevi, è guerra al tetto minimo di due notti

Parte dalla Campania la crociata contro il ddl che regolamenta gli affitti brevi e stabilisce un tetto minimo di notti

Non è stato ancora licenziato per l’approvazione in Parlamento, ma il ddl sugli affitti brevi ha giù una lunghissima coda di polemiche e mal di pancia dei gestori di case vacanze.

Parte proprio da Napoli, la città italiana che in assoluto sta vivendo una vera e propria escalation di nuove strutture private in città e in periferia, la crociata contro un progetto di legge che, nelle intenzioni dei legislatori, dovrebbe mettere ordine in un settore senza regole, o quasi.

PER IL SINDACO MANFREDI IL DDL: DUE NOTTI E’ ANCORA TROPPO POCO

“E’ indispensabile una regolamentazione e credo che questo disegno di legge vada in questa direzione ma ritengo che sia ancora troppo labile per le regole introdotte perché solo l’obbligo di permanenza di due notti è troppo poco rispetto a quelle che noi, come sindaci delle grandi città, crediamo debbano essere delle forme di contingentamento più forti”.

Così il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, intervenuto sull’argomento a margine di un convegno sul turismo organizzato da “Generazione Sud”.

PER L’ABBAC CAMPANIA NO ALLA LIMITAZIONI DI UN GIORNO SOLO DI AFFITTO

Sulla stessa linea, ma con motivazioni diverse, il presidente regionale dell’Abbac Campania, Agostino Ingenito che punta il dito proprio sulla questione delle due notti.

“Non siamo d’accordo nella limitazione della locazione breve ad almeno due giorni. Questo minerebbe almeno il 40% dei ricavi di nostri operatori che si trovano soprattutto in città,  sede di aeroporti e porti. Ed utilizzati come piattaforme per raggiungere altre destinazioni turistiche”.

Rispetto agli altri contenuti della bozza inoltre, Manfredi ha sottolineato che “è importante che ci sia una registrazione obbligatoria per chi fa affitti brevi. Perché oggi è un settore in cui c’è tantissimo nero, tantissima evasione e tantissimo lavoro irregolare”. Secondo il sindaco partenopeo la regolamentazione del mercato degli affitti brevi è necessaria.  “Perché rappresentano una concorrenza sleale nei confronti del sistema alberghiero. E perché l’eccessiva diffusione degli affitti brevi rende il costo dei fitti normali. Soprattutto per studenti e coppie giovani, inaccessibile e questo desertifica i centri storici”.

DUBBI SULLA PRESENTAZIONE DELLA SCIA PER L’AVVIO DELL’ATTIVITA’

Nella lente dell’Abbac poi anche l’obbligo della presentazione di una scia amministrativa per l’attività imprenditoriale che, seppur prevista, creerebbe problematiche serie per tante abitazioni. Le quali per motivi diversi si ritrovano a non avere una regolarità urbanistica.E ciò a causa di condoni e mancati permessi autorizzatori.

Sostanziale accordo, invece, sul codice unico per il quale l’Agenzia delle Entrate era stata incaricata per la realizzazione di una piattaforma unica nazionale. Tenuto conto anche di quelle regionali già esistenti ed in cui le locazioni brevi previste dal decreto legge 50/2017 si erano trasformate in locazioni turistiche regionali in base alle normative locali.

PER FEDERALBERGHI CAMPANIA IL DDL VA RIVISTO

Pollice verso anche per Federalberghi Campania: “Il ddl va rivisto, così non ha alcun senso”. E’ il giudizio di Costanzo Iaccarino, presidente della federazione regionale degli albergatori: “Ci sono una serie di incongruenza come l’obbligo di pernottamento di due giorni. Come Federalberghi nazionale – ha aggiunto – già stiamo studiando il testo per cercare di farlo migliorare e dare un senso al provvedimento che altrimenti rischia di restare un altro porto nelle nebbie”.

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