Sciame sismico a Pozzuoli, il bradisismo fa paura come 40 anni fa
La terra a Pozzuoli continua a tremare. Il bradisismo fa paura come 40 anni fa. Questa mattina due scosse avvertite dalla popolazione alle 7.14 e alle 7.32 registrate dai sismografi dell’Osservatorio Vesuviano. Il sisma, preceduto da un boato, è stato di magnitudo 2.9 con epicentro in mare ad una profondità di 2,8 chilometri. Il secondo evento tellurico di magnitudo 3.2 con epicentro sempre in mare ad una profondità di 2,6 chilometri.
Nei giorni scorsi il vulcanologo ed ex direttore dell’Osservatorio Vesuviano, Giuseppe Luongo, aveva ricordato il terribile sciame sismico del 1° aprile del 1984. In un post su Facebook, ha ricostruito: “Si sviluppò nella notte fino al mattino per circa 8 ore e con oltre 500 eventi. Sciami sismici importanti erano accaduti più volte nel corso della crisi bradisismica del 1982-84 – ha aggiunto Luongo -, come quello che seguì il terremoto del 4 ottobre 1983, di magnitudo 4.0 e intensità del VII grado MCS (Mercalli, Cancani, Sieberg) nel centro storico, una settimana dopo. Lo sciame del 1° Aprile si sviluppò come una vibrazione quasi senza interruzione, tanto frequenti erano i sismi, da simulare quasi il tremore che accompagna l’incremento dell’attività nei vulcani a condotto aperto, prima di un’eruzione”.
Ma Luongo che vive a Pozzuoli e non risparmia critiche da mesi a chi oggi è chiamato a dover spiegare agli abitanti dell’area come si sta evolvendo il fenomeno, ha ammonito: “Allora al Rione Toiano funzionava un centro di monitoraggio al quale potevano accedere i cittadini per informarsi su cosa si registrasse per la parte sismica e così fecero molti cittadini quella notte e nel vedere gli operatori in attività si tranquillizzavano”.