Quattro scosse a breve distanza l’una dall’altra. La prima, la più forte di magnitudo 3.1 alle 5.55 ha risvegliato gli abitanti dei comuni vesuviani. Poi uno sciamo con altre tre scosse di magnitudo 1.8, 1 e 1.9 che evidenziano un’attività sismica. Si sposta l’epicentro della paura. Dall’area dei Campi Flegrei dove ieri si è registrato il terremoto più forte dell’ultimo anno, al cratere del vulcano partenopeo. Anche questa mattina si segnalano terremoti in questa zona: alle 6.54 un movimento di magnitudo 1.7 nell’area dei Campi Flegrei è stato individuato dai sismografi dell’Ingv, mentre in precedenza altre due scosse sono state registrate dalle strumentazioni, entrambe alle 5.50 (rispettivamente di magnitudo 1.0 e 1.1). Non si segnalano al momento danni a cose e persone.
SONO CONNESSI IL BRADISISMO E IL VESUVIO?
“Non c’è alcuna correlazione tra lo sciame sismico dei Campi Flegrei e le scosse avvertite questa mattina nell’area del Vesuvio”. Non ha dubbi Mauro Antonio Di Vito, direttore dell’osservatorio vesuviano. Che ha passato l’inizio dell’ultima domenica di aprile al telefono per verificare la situazione dopo che alle 5.55 l’area vesuviana è stata interessata da una scossa di magnitudo 3.1 che ha immediatamente allertato la popolazione che vive alle pendici del vulcano: “A dire il vero, non mi arrivano notizie di particolari segnalazioni. Anche io abito in piena zona vesuviana e, pur essendo sveglio a quell’ora, non ho avvertito movimenti tellurici. L’epicentro è il pieno asse craterico, con una profondità di circa un chilometro rispetto alla superficie, quindi sotto il livello del mare, scossa alla quale ne sono seguite altre due di intensità inferiore”.