E’ una rarità veder scioperare i magistrati. La separazione delle carriere e l’Alta corte disciplinare previsti dalla riforma della Giustizia del Governo Meloni hanno però unito la categoria, che ha risposto in massa all’invito dell’Associazione Nazionale incrociando le braccia in tutti i distretti giudiziari d’Italia. Allo sciopero a Napoli ha aderito il 77% dei giudici e in molti hanno partecipato all’assemblea pubblica organizzata in Tribunale dove, dopo due ore di dibattito sui rischi per la democrazia, sono stati letti in contemporanea con le altre città gli articoli di quella costituzione che, secondo le toghe, è ora messa a rischio dalla riforma. Ad aprire i lavori, la presidente della giunta Anm di Napoli, Cristina Curatoli
LE ADESIONI ALLO SCIOPERO DI GRATTERI E POLICASTRO
Dei vertici del distretto giudiziario, allo sciopero hanno aderito il procuratore generale, Aldo Policastro e il procuratore della repubblica di Napoli, Nicola Gratteri
IL VOLANTINAGGIO ALL’ESTERNO DEL TRIBUNALE
Al termine dell’assemblea, a cui ha aderito anche lo scrittore Maurizio de Giovanni, carta costituzionale alla mano una delegazione dei giudici si è recata all’esterno del tribunale per un flash mob e un volantinaggio per informare l’opinione pubblica sui motivi che hanno portato allo sciopero