Prima l’annuncio di nuovi possibili licenziamenti, poi quello sullo stop di 9 giorni alla produzione di auto negli stabilimenti Stellantis di Pomigliano d’Arco, Pratola serra e Termoli. A 24 ore dallo sciopero generale convocato dai sindacati dei metalmeccanici per domani (18 settembre) a Roma, ci pensa l’Ad dell’ex gruppo Fiat, Carlos Tavares a spargere altro sale sulle ferite del mondo del lavoro in Italia, comunicando ai rappresentanti dei lavoratori le 9 giornate di sospensione, previste nel mese di Novembre, delle attività produttive in alcuni stabilimenti italiani. Tra cui i due campani, Pomigliano d’arco in provincia di Napoli e Pratola Serra, in provincia di Avellino. Le motivazioni addotte dall’amministratore delegato suonano come il latinorum del manzoniano don abbondio: “per adeguare la produzione alle attuali condizioni di mercato e per garantire una gestione efficiente delle risorse”. Frasi che arrivano pochi giorni dopo l’annuncio di ulteriori licenziamenti negli stabilimenti del gruppo, che ha spinto i sindacati dei metalmeccanici a proclamare lo sciopero generale di tutti i lavoratori del comparto automotive e relativo indotto. Dalla Campania è previsto l’esodo verso Roma di più di 5mila operai. Non si sono fatte attendere le reazioni della politica, con i leader dei partiti di opposizione che, in una nota congiunta, hanno chiesto al Parlamento di convocare in audizione il presidente del colosso automobilistico italo-francese. Dai sindacati, l’invito alla premier, Giorgia Meloni ad occuparsi della questione in prima persona