Troppe voragini in città, l’allarme dei geologi
A Napoli manca la mappatura delle reti e dei tracciati che viaggiano nel sottosuolo: è l’allarme lanciato dal presidente di Sigea Campania e Molise, il geologo Gaetano Sammartino che dopo il crollo in via Morghen sottolinea l’assenza di controlli e prevenzione. Questo infatti è solo l’ultimo episodio di una lunga lista che recita 6 crolli o cedimenti in poco più di un mese: da via Consalvo, a via Solimena, il suolo napoletano è una vera e propria groviera.
“Noi – ha spiegato il geologo – oggi non conosciamo lo stato attuale delle condizioni del suolo. Non mi risulta esista una mappatura delle reti che viaggiano nel sottosuolo, siano esse fognare o idriche. Non avendo questa cognizione è chiaro che non abbiamo nemmeno quella di dove si possano verificare gli incidenti. Certe episodi probabilmente si potrebbero pure prevenire. Se osservando il territorio ad esempio ci si accorge di avvallamenti o di fratture lungo l’asse stradale, questi possono essere segni premonitori. La prevenzione è anche monitoraggio”.
Nel mentre gli sfollati di via Morghen 63 hanno trascorso la prima notte fuori casa. Nella giornata di ieri buona parte della collina vomere è rimasta senza acqua, con i residenti costretti a rifornirsi con taniche e bottiglie, ma intorno alle 21 la rete idrica è stata ripristinata, eccezion fatta proprio per il civico 63. Se le operazioni di ripristino procedono spedite, i residenti chiedono che di accelerare e di poter tornare nelle proprie case. Intanto la procura ha aperto un’indagine per vederci chiaro
“Siamo tutti fuori casa – ha raccontato una degli sfollati – con grande disagio. C’è chi ha approfittato dei parenti, ma anche chi ha dormito in macchina. Abbiamo grosse difficoltà anche perché nel palazzo ci sono anche dei disabili”.
“Non si può continuare così – fa eco un altra inquilina – C’è chi dovrebbe andare a lavoro o a scuola o all’università e non può farlo”.