sabato, Aprile 27, 2024
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Turchia: estratti vivi dopo 13 giorni, c’è anche un bambino

Tre persone sono state trovate vive sotto le macerie di un edificio crollato a Hatay nel sud della Turchia.

Turchia: estratti vivi dopo 13 giorni, c’è anche un bambino

Tre persone sono state trovate vive oggi sotto le macerie di un edificio crollato a Hatay, nel sud della Turchia. Ben tredici giorni dopo il terremoto di magnitudo 7.8 che ha colpito il Paese e la Siria il 6 febbraio, uccidendo più di 45.000 persone.

Un bambino è tra i tre sopravvissuti estratti dalle macerie 296 ore dopo il terremoto, ha riferito l’emittente privata turca Ntv.

SOPRAVVISSUTI SOTTO LE MACERIE DI UN PALAZZO CROLLATO A HATAY

Tre persone sono state trovate vive oggi sotto le macerie di un edificio crollato a Hatay, nel sud della Turchia, tredici giorni dopo il terremoto di magnitudo 7.8 che ha colpito il Paese e la Siria il 6 febbraio, uccidendo più di 45 mila persone.

Un bambino è tra i tre sopravvissuti estratti dalle macerie 296 ore dopo il terremoto, ha riferito l’emittente privata turca Ntv.

CONCLUSA LA MISSIONE DI SOCCORSO DEI VIGILI DEL FUOCO ITALIANI

Partirà stasera dagli aeroporti di Adana e Hatay il secondo contingente di 46 vigili del fuoco italiani impegnati in Turchia. L’operazione, coordinata dal Dipartimento di Protezione Civile era iniziata il 6 febbraio con l’invio del primo contingente.

Il contingente ha operato ad Antiochia fino al 12 febbraio, quando è stato sostituito dal secondo contingente di vigili del fuoco oggi al rientro.

I due team hanno operato su indicazione dell’autorità locale nella città di Antiochia, devastata dal sisma, riuscendo a salvare due ragazzi, estratti l’8 febbraio dalle macerie di due palazzine crollate.

Pesante il bilancio degli interventi, con 24 corpi senza vita, tra cui otto bambini tra i 4 e i 9 anni, recuperati da una palazzina di sette piani completamente crollata ad Antiochia.

Turni con rotazione ogni otto ore, hanno garantito il soccorso senza sosta 24 ore su 24.

Una situazione difficile, dal punto di vista operativo e anche emotivo, quella affrontata, anche per l’enorme richiesta di aiuto da parte della popolazione turca.

IL COORDINAMENTO DELL’ITALIA DELLE SQUADRE USAR DI ALTRI PAESI

Su mandato dell’ONU, i vigili del fuoco italiani hanno svolto il ruolo di coordinamento delle squadre internazionali USAR degli altri paesi che hanno operato nella zona di Antiochia.

I vigili del fuoco hanno partecipato anche all’individuazione e al recupero del connazionale disperso nella città di Kahramanmaras. Inoltre hanno contribuito all’allestimento ad Antiochia dell’ospedale da campo messo a disposizione dalla Regione Piemonte per dare supporto alle strutture locali.

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