domenica, Aprile 28, 2024
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Al “De Filippo” di Arzano arrivano i “Quasi amici” Ghini e Ruffini

Sul palco del Teatro Eduardo De Filippo di Arzano da giovedì 14 a sabato 16 marzo il duo Massimo Ghini e Paolo Ruffini

Sul palco del Teatro Eduardo De Filippo di Arzano (direttore artistico Roberta Stravino), da giovedì 14 a sabato 16 marzo arriverà il duo Massimo Ghini e Paolo Ruffini con “Quasi amici”. 

Tratto dalla pellicola di Eric Toledano e Olivier Nakache, è la storia di due uomini completamente diversi tra loro. Uno agiato, intelligente, affascinante, che vive di cultura e con la cultura vive, che si muove e conquista e soddisfa il proprio ego narcisistico con il cervello più che con il corpo. L’altro invece, amante del parapendio, protagonista di un grave incidente. E un altro uomo che entra ed esce di galera, sin da ragazzino, svelto, con una sua intelligenza vivace e una cultura fatta sulla strada e nei film di serie b, che ha visto. Un uomo che preferisce porre il suo corpo avanti a tutto e lasciare il cervello quieto nelle retrovie. I due si incontrano per un caso e diventeranno uno per l’altro indissolubili, l’uno indispensabile alla vita dell’altro e lenitivo alla ferità fatale che ognuno ha dentro di sé.

Adattamento e regia di Alberto Ferrari. In scena Claudia Campolongo, Francesca Giovannetti, Leonardo Ghini, Giammarco Trulli, Giulia Sessich, Diego Sebastian Misasi. Le scene sono di Roberto Crea, i costumi di Stefano Giovani, il disegno luci di Pietro Sperduti, l’assistente alla regia è Cristiano Malacrino, il video è di Robin studio e le foto di Claudio Porcarelli. La produzione esecutiva è di Michele Gentile e la produzione Enfiteatro.

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“Per la regia – come spiega Alberto Ferrari – mi sono immaginato un grande spazio aperto, un grande panorama illuminato come una giornata estiva, una notte autunnale, un pomeriggio piovoso. E un piano inclinato che dirada verso il proscenio e che racchiuda al suo interno tutti i luoghi della vicenda, che si aprono e diventano a volte studio, camera da letto, salotto, a volte ristorante eccetera. Ma poi richiudendosi all’interno del praticabile ci restituiscono solo una pianura inclinata in cui far scivolare dolcemente la sedia a rotelle o faticosamente spingerla in salita. Un non luogo esterno che potrebbe essere una spiaggia con il mare davanti, la platea, o un prato dove volano i parapendii e dove nel finale, per realismo magico, seguendo un aquilone che Driss fa volare nel vento di un pomeriggio, Philippe finalmente acquisisce la sua leggerezza e si stacca dalla sua sedia a rotelle e vola come se fosse sul parapendio lasciando finalmente quella sedia che lo schiacciava verso la gravità più̀ pesante del mondo”.

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