sabato, Aprile 27, 2024
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Bonifica Bagnoli: la più grande in Europa, necessari 1,2 miliardi

Bonifica Bagnoli: la più grande in Europa, necessari 1,2 miliardi

Per la bonifica di Bagnoli sono necessari ancora 1miliardo e 200mila euro di cui circa 650 milioni di euro per la bonifica a mare. E’ il dato che il commissario straordinario e sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, ha comunicato al Consiglio comunale riunito oggi in una seduta monotematica convocata per riferire all’aula lo stato di avanzamento dei lavori nell’ex area Italsider.

Un intervento per cui sono necessarie risorse aggiuntive e che sarà sul tavolo della prossima cabina di regia con il ministro per il Sud, Raffaele Fitto. Si tratta della bonifica a mare più ampia mai realizzata in Europa un tema di cui fino ad ora si è sempre discusso in questi anni ma rispetto al quale non era mai stato presentato un progetto su come poterla fare, progetto che è stato redatto nell’ultimo anno.

E proprio in virtù della particolarità della questione, Manfredi ha riferito che si stanno valutando anche tecnologie alternative.

Il destino dei residenti di Coroglio

Problema spinoso sarà poi il destino delle famiglie che vivono nella zona di Borgo Bagnoli. C’è chi potrà usufruire di bonus per la ristrutturazione dell’immobile chi invece con un incentivo potrà decidere di andare altrove. Ecco il pensiero dei comitati civici:

“C’è bisogno di decisioni chiare – spiega Eduardo Sorge – Se si vuole ripristinare, quindi liberare la costa e rendere fruibile il mare, e quindi liberarlo dalle infrastrutture adesso presenti oppure no.
Rispetto agli abitanti, in particolar modo i residenti, non i proprietari, c’è un discorso specifico da fare. Per quanto riguarda tutto il resto, noi vogliamo la liberazione della linea di costa”.

Scetticismo di Maresca

Dopo la relazione all’aula ecco la risposta dei consiglieri comunali. Il più scettico il consigliere Catello Maresca:

“Abbiamo saputo che serve… un miliardo e duecento milioni di euro che non si sa da chi saranno messi, da chi saranno finanziati e con quali modalità quindi la situazione mi sebre addirittura più difficile e drammatica di quanto era 30 anni fa.”

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