mercoledì, Ottobre 16, 2024
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Carcere di Poggioreale, blatte e topi in celle sovraffollate

Carcere di Poggioreale, blatte e topi in celle sovraffollate

Blatte e topi nelle celle, sovraffollamento e condizioni igienico sanitarie molto precarie. E’ una situazione esplosiva quella denunciata dal garante dei detenuti della Campania, Samuele Ciambriello, che si è recato nel Carcere di Poggioreale nel giorno di Ferragosto.

Al momento della sua ispezione cerano presenti 2.064 detenuti su una capienza ufficiale di 1639 posti, vale a dire oltre 400 persone ristrette in più rispetto alla capacità dell’istituto.

Questa circostanza comporta, come evidenziato da Ciambriello, che “in una cella con letti a castello impilati per tre possiamo trovare anche 10 -12 persone, ma anche l’impossibilità a garantire con tempestività alle persone detenute interventi sociali e sanitari adeguati rispetto al bisogno”.

SITUAZIONE DI DISAGIO CRONICO NEL CARCERE DI POGGIOREALE

E’ una situazione di disagio cronico quella che si vive all’interno del grande carcere napoletano di Poggioreale. Un edificio costruito nei primi anni del 1900 proprio per risolvere il sovraffollamento delle altre strutture penitenziarie dell’epoca, Castel Capuano, Carcere del Carmine e Forte di Vigliena.

Ma che oggi esplode letteralmente proprio a causa del numero di detenuti, costantemente oltre il limite della capienza. “Per prima cosa – ha spiegato Ciambriello al termine della visita – voglio ringraziare gli agenti di polizia penitenziaria che, pur in numero ridotto hanno, con professionalità, reso possibile la mia visita come Garante”.

CIAMBRIELLO:”NECESSARI INTERVENTI DI MANUTENZIONE ORDINARIA”

“Il primo punto che voglio evidenziare – ha aggiunto il garante – è la necessità di interventi di manutenzione ordinaria nei reparti che garantiscano il rispetto della dignità umana e, per quanto possibile, della vita privata, e rispondere alle condizioni minime richieste in materia di sanità e di igiene, tenuto conto delle condizioni climatiche. Sono costretto a segnalare che in alcune reparti non si riesce a garantire la doccia calda – ha insistito Ciambriello -, così come ancora in molte celle ci sono evidenti segni di muffa e umidità che rendono gli ambienti insalubri. In certi casi è necessario poi procedere a una ristrutturazione straordinaria che adegui i reparti detentivi a quanto previsto dallo stesso regolamento di esecuzione penitenziaria e dalle indicazioni della Corte dei diritti dell’uomo. Ci sono risorse stanziate da molti anni che però non si riesce a utilizzare, mi domando come sia possibile e perché non si riesca a trovare una soluzione”.

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