domenica, Dicembre 22, 2024
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Falsi permessi di soggiorno, smantellata organizzazione criminale

Operava nella Piana del Sele, ogni pratica illegale costava 3mila euro

SALERNO – Sono sedici le persone coinvolte in una indagine dei carabinieri che ha permesso di smantellare una organizzazione criminale che, tra le altre cose, forniva falsi permessi di soggiorno. Le indagini hanno evidenziato l’operatività di un’associazione attiva nella Piana del Sele che, mediante datori di lavoro e centri di assistenza per l’impiego compiacenti, avrebbero prodotto e presentato documentazione falsa utile a favorire, attraverso il decreto flussi ed emersione dal lavoro irregolare 2020, l’ingresso e la permanenza illegale nel territorio nazionale di cittadini extracomunitari. Nello specifico, sarebbero state rilevate 240 pratiche relative al flusso stagionale 2020, di cui 44 per l’emersione dal lavoro irregolare nonché una per ricongiungimento familiare, tutte finalizzate al rilascio del relativo permesso di soggiorno, a fronte delle quali il titolo autorizzativo è stato rilasciato in 9 casi.

PER ATTIVARE LE PRATICHE 3MILA EURO

Per attivare l’iter delle pratiche di emersione dal lavoro irregolare la somma pretesa dall’organizzazione sarebbe stata di circa 3mila euro, di cui 1.300 richiesti al datore di lavoro nonché la somma di circa 1.500 euro pro-capite relativa ai flussi stagionali. Il 23 marzo 2020, due degli indagati, al fine di percepire il risarcimento del danno, avrebbero incendiato, un’abitazione a Postiglione assicurata per 1,4 milioni di euro. Questa mattina ufficiali di Polizia giudiziaria in servizio presso la Compagnia Carabinieri di Eboli, coadiuvati da personale del Comando Provinciale di Salerno nonché delle Compagnie Carabinieri di Padova, Montella e Torre del Greco, hanno eseguito una ordinanza applicativa di misure cautelari personali nei confronti di 16 indagati. Due le persone sottoposte alla custodia in carcere: Antonio Della Corte, e Ferdous Howlader del Bangladesh. Undici le persone finite ai domiciliari, quasi tutti originari di Eboli e Battipaglia; tre, invece, sottoposti all’obbligo di dimora. Sono accusati, a vario titolo, di associazione a delinquere finalizzata alla commissione di una serie indeterminata di delitti in materia di immigrazione e falsi nonché di devastazione, incendio e di ulteriori reati in danno di compagnie assicurative.

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