venerdì, Aprile 26, 2024
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Festa dei popoli con l’arcivescovo Battaglia e le comunità etniche cattoliche

Il percorso dei magi verso la Stella Polare, al cospetto di Gesù nato, del Re bambino venuto al mondo in una grotta, è l’immagine con la quale l’Arcivescovo di Napoli, Domenico Battaglia, ha descritto l’Epifania in Cattedrale, nel giorno della Festa dei Popoli. Celebrata con u rituale diverso, molto più contenuto, a causa della Pandemia da Covid.
Il presule dall’altare, al termine delle letture affidate a giovani di etnie diverse, ha esortato i fedeli: “Questa festa ci accompagni in un percorso di luce in questo cammino da cui dobbiamo uscire con fede e speranza”. Il tema della speranza, dunque, riproposto con forza, insieme all’invito a “seguire l’esempio dei re magi che hanno avuto il coraggio di cambiare strada” e a condannare “il cinismo di Erode”.
Come detto una festa dei popoli senza canti, danze e vestiti colorati indossati dalle etnie di tutto il mondo per la consueta celebrazione con i rappresentanti di tutti i Paesi. Sono comunque intervenuti gli esponenti delle diverse comunità etniche cattoliche di Napoli (africana-anglofona; africana-francofona; cinese; cingalese del Gesù Nuovo; etiope-eritrea; filippina; latino-americana; polacca; Sri Lanka dei vergini; tamil). La voce inconfondibile di monsignor Vincenzo De Gregorio, virtuoso dell’organo, ha insieme al coro della comunità filippina, ha accompagnato la celebrazione liturgica.
Eliminato dal protocollo anche la consueta consegna dei giocattoli (da parte del Movimento cristiano lavoratori) per i figli degli immigrati. Saranno consegnati dall’Arcivescovo ai cappellani che provvederanno altrove a farli avere ai bambini della propria comunità e alle varie associazioni che operano sul territorio, tra cui Assogioca.

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