sabato, Aprile 27, 2024
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L’appello di Ciambriello: “Puntare a misure alternative al carcere”

Il Garante dei Detenuti formula il bilancio della sua attività nel 2023

“Quando non ci sono reati gravi, evitiamo di mandare in carcere le persone che dopo tre giorni, nell’interrogatorio di garanzia o al Riesame, escono da innocenti”.
E’ l’appello che Samuele Ciambriello, garante per la Campania delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale, lancia ai magistrati. Secondo il garante uno dei dati più allarmanti è rappresentato dal fatto che i detenuti con condanna, pena inflitta, da 0 a 3 anni in Italia sono 9.086. In Campania 757 di cui 98 con condanna fino a 1 anno, 235 da 1 a 2 anni e 424 fino a 3 anni.
“Il mio appello va anche alla Direzione delle Carceri, – continua Ciambriello – alle aree educative: tirate fuori dalle matricole queste storie e verifichiamo d’intesa con i Garanti, il Terzo Settore, il volontariato come possiamo aiutare queste persone a vivere in una maniera alternativa le misure del carcere” dice Ciambriello. Il garante ha toccato il punto dolente i suicidi: da dati aggiornati al 28 dicembre 2023, 5 suicidi nelle carceri campane (uno a Poggioreale, uno a Secondigliano, tre a S. M. Capua Vetere) 2 morti naturali e 5 da accertare. “Possiamo fare più ascolto? Più sostegno con psicologi e assistenti sociali?” chiede Ciambriello.

DON TONINO PALMESE

“I numeri rispecchiano situazioni assurde. Credo che nessuno di noi, vivendo in un Paese civile, può permettersi di dire che se c’è un numero basso allora non c’è problema”. Lo ha detto il Garante dei detenuti del Comune di Napoli, don Tonino Palmese, parlando dei suicidi in carcere durante l’incontro tenuto insieme con Samuele Ciambriello, garante per la Campania delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale. Palmese chiede un’azione sinergica che veda protagoniste tutte le persone che, interessandosi di carcere, possano trovare soluzioni ai problemi.
“Il numero dei volontari – prosegue don Tonino – ci dice che c’è un pezzo di società e di cultura che non si ferma alla banale idea di carcerazione (ha fatto male, stia lì dentro) ma va oltre con capacità di capire, soccorrere e accompagnare persone detenute”.
Secondo i dati resi noti durante l’incontro i volontari in Campania 673 nelle carceri di cui 556 a progetto e 125 con una continuità di presenza anche con colloqui individuali.

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