lunedì, Maggio 20, 2024
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Morto il regista Giuliano Montaldo

Il regista si è spento a casa sua, a Roma, circondato dall’amore della famiglia

Giuliano Montaldo ha trascorso la sua vita tra la recitazione, la sceneggiatura e la regia. Pezzo intramontabile di storia e testimone del momento più prolifico del cinema italiano, avrebbe compiuto 94 anni a febbraio.

La famiglia, composta dalla moglie Vera Pescarolo e dalla figlia Elisabetta, ha comunicato che non vi saranno esequie pubbliche.

GIULIANO MONTALDO, UN PEZZO DI STORIA

Delle persone anziane capita che si dica che sono solo… anziane. In realtà, Giuliano Montaldo appartiene a quella generazione che ha visto la vita trasformarsi. Nato nel 1930, Montaldo ha conosciuto fin dalla giovane età gli orrori del mondo.

Aveva infatti un’esperienza diretta del Nazifascismo, il tentativo di deportazione a suo danno gli ha poi aperto la strada verso la Resistenza, verso il Gruppo di Azione Patriottica di Genova. Per i suoi meriti e per l’insegnamento che la sua figura rappresenta, nel 2022 Giuliano Montaldo venne insignito dall’allora presidente Ciampi con il titolo di Cavaliere di Gran Croce.

L’OPERA DEL REGISTA

Attore e regista, Giuliano Montaldo ha passato una vita avanti e dietro la macchina da presa, assistendo in diretta al mutamento del cinema italiano dagli anni Sessanta fino al 2022, anno in cui ha recitato nel cortometraggio Un’ora sola, di Serena Corvaglia.

Dei film di Giuliano Montaldo è impossibile non nominare il trittico del potere, composto da Gott mit uns, Sacco a Vanzetti e l’intramontabile Giordano Bruno con protagonista Gian Maria Volonté e un’intramontabile Charlotte Rampling.

Il progetto, in tre film molto diversi tra loro, racconta il potere in tutte le sue forme: esecutivo, legislativo e religioso. Ed è un approfondimento di chi, il potere e tutto ciò che di negativo ne consegue, l’ha sperimentato sulla propria pelle, riuscendo a trasmetterlo al pubblico poi, attraverso la pellicola.

L’ultimo film diretto da Montaldo in veste di regista risale al 2011, e vede la firma di un’altra grande personalità da poco scomparsa, Andrea Purgatori. Si tratta del film L’industriale, con Pierfrancesco Favino, pellicola che ha guadagnato un ottimo numero di riconoscimenti principalmente esteri.

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