martedì, Aprile 23, 2024
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Ponte sullo Stretto, via libera dal Governo. Si comincia nel 2024

Si riparte dal progetto definitivo approvato 11 anni fa, quello del ponte sospeso strallato di 3,2 chilometri più lungo al mondo.

Ponte sullo Stretto, via libera dal Governo. Si comincia nel 2024

ll consiglio dei ministri ha approvato uno primo schema di decreto che riporta indietro il tempo fino al 2012, quando la realizzazione era stato fermato e la società messa in liquidazione.

Nel via libera, il governo usa la formula precauzionale “salvo intese” e ancora sono in via di definizione gli aspetti tecnici.

Si riparte comunque dal progetto definitivo approvato 11 anni fa, quello del ponte sospeso strallato più lungo al mondo, 3,2 chilometri.

Andrà ora aggiornato per adattarlo alle ultime normative in materia tecnica, ambientale e di sicurezza. Il vicepremier e ministro delle infrastrutture, Matteo Salvini, ha dichiarato che “sarà il ponte a campata unica più bello, più green e più sicuro del mondo. Certificato dai “più grandi ingegneri delle migliori università”. E he parlato di “giornata storica” per tutta Italia. Mentre il presidente di Forza Italia, Silvio Berlusconi, ha promesso: “questa volta non ci fermeranno” ricordando che “già 20 anni fa” con il suo governo avevano pronto il progetto.

PROGETTO ESECUTIVO ENTRO LUGLIO 2024 E NELL’ANNO AVVIO DEI LAVORI

L’obiettivo ora è quello di arrivare a un nuovo progetto esecutivo entro il 31 luglio 2024 per poi avviare i lavori per la fine di quell’anno.

Il decreto, secondo la bozza circolata nei giorni scorsi, resuscita anche i vecchi contratti di appalto cancellati dal governo Monti. A partire da quello con Eurolink, il consorzio guidato da Salini (oggi Webuild) che vinse la gara internazionale d’appalto.

FLAH MOB DI PROTESTA DI VERDI E SINISTRA

Tra chi proprio non vuole crederci c’è l’Alleanza Verdi e Sinistra che ha organizzato un flash mob di protesta contro il Ponte davanti a Montecitorio.

I manifestanti portavano cartelli con su scritto: “uno spreco di risorse da 10 miliardi di euro”. E indicavano come “con questi soldi si potrebbero acquistare, per esempio, 175 treni intercity e 500 regionali”.

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