Le ha emesse il tribunale di Genova e i carabinieri del capoluogo ligure le hanno eseguite le 29 misure cautelari che, si auspica, siano servite a smantellare la rete di truffatori delle persone anziane. Ma i destinatari sono tutti di origine napoletana, capaci di mettere radici sull’intero territorio nazionale. Gli arresti, eseguiti da 150 militari, sono stati eseguiti tra Napoli, Genova, Torino e Caserta. Le indagini hanno permesso di individuare un’organizzazione criminale capeggiata da una coppia di pregiudicati, Alberto Macor e Marica Mastroianni. I due sono stati capaci di mettere in piedi una struttura divisa in batterie operative diverse i cui componenti si incontravano e si aiutavano a vicenda. 54 gli episodi contestati. Truffe avvenuto tra l’aprile del 2022 e il marzo del 2024, per un profitto di 700.000 euro. 13 gli episodi sventati. E’ stato recuperato il profitto di alcune truffe (denaro e monili in oro) per un valore di circa 90.000 euro. Il modus operandi segue sempre lo stesso schema: le vittime vengono contattate telefonicamente da sedicenti Marescialli dei carabinieri o avvocati che riferiscono che un prossimo congiunto dell’anziano (generalmente figlio o nipote) ha provocato un incidente stradale in cui è rimasta gravemente ferita la controparte. Per aumentare la pressione psicologica, i truffatori riferiscono alla vittima che, per evitare l’arresto del parente, è necessario pagare immediatamente una cauzione per risarcire il ferito. Acquisita l’intenzione di aiutare il parente in grave difficoltà, il truffatore spinge la vittima a mettere a disposizione il denaro e i gioielli presenti in casa. Il falso Maresciallo/avvocato comunica al truffato che entro un breve lasso di tempo una persona (finto carabiniere o assistente dell’avvocato) l’avrebbe raggiunta nella propria abitazione per ritirare il denaro/preziosi. Il telefonista, fino a quando il “corriere” non avrà ritirato il denaro, continua ininterrottamente a intrattenere al telefono la vittima, rimarcando la gravità dei fatti e il poco tempo disponibile per risolvere la situazione. La coppia organizzava nei dettagli le modalità per la realizzazione delle truffe, predisponendo le diverse fasi (logistica, di supporto ed esecutiva): installazione in alcune abitazioni ed in B&B di veri e propri call center da cui effettuare le chiamate, reclutamento dei c.d. “telefonisti” e dei “trasfertisti”, mezzi con i quali raggiungere la zona da colpire e le abitazioni delle vittime, modalità di soggiorno. Il Macor e la Mastroianni decidevano la zona da colpire, individuavano B&B dove far soggiornare i “trasfertisti”, che partivano da Napoli già nel pomeriggio/sera della domenica per poi rimanere fuori città generalmente fino al sabato. I Carabinieri hanno verificato che, per gli spostamenti, oltre a treni e taxi, i trasfertisti hanno spesso utilizzato autovetture prese a noleggio da agenzie compiacenti dislocate nel napoletano.