A San Siro il diavolo è azzurro, Politano regala 3 punti al Napoli

0
486

Il Napoli è prima entrato in tunnel, lo ha arredato, poi a iniziato a intravedere la luce e ora può dire di esserne uscito. L’uomo con la torcia in mano, viene da Corigliano Calabro. Quello con che ha tenuto in piedi la speranza ed ha preso la squadra per mano, da Frattamaggiore. Il giovanotto a cui si affida la riscossa è nato un po’ più giù, sulle coste dell’oceano atlantico meridionale, nell’africa equatoriale, a Lagos in Nigeria. Anatomia di una trasformazione, o meglio di una resurrezione, con tanto di passione e calvario. Mai dare per vinti i meridionali, sono capaci di grandi reazioni, quando si confrontano con le difficoltà danno il meglio di loro. Nella scala del calcio, gli azzurri con maglia albiceleste, si sono presi lo sfizio di dare uno strattone al diavolo per la coda e di tornare a casa con tre punti pesantissimi. L’1-0 (gol di Politano col piede destro…) alla fine sta addirittura stretto alla truppa di Gattuso, sempre in controllo. E la pattuglia di testa è di nuovo a un passo. E’ stata salvifica la settimana di allenamento, che ha restituito all’allenatore una squadra in salute, con Fabian Ruiz addirittura capace di muoversi a una velocità accettabile. Segno che chi immaginava un Napoli alle corde fisicamente deve ricredersi, un po’ come tutti quelli che frettolosamente avevano crocifisso l’allenatore. Sarebbe bastato ricordare il piglio e la forza con la quale il Gattuso-calciatore ha affrontato tutte le partite della sua carriera, per orientarsi alla prudenza.  Ma oramai è ufficializzato anche dalla canzone vincitrice del festival di Sanremo, “parla, la gente parla e non sa di che cosa parla”. Ad altri, invece, piace far parlare il campo, anche perché prima e dopo gara per il diktat del presidente, nessuno può parlare. La gara di San Siro è accompagnata anche dai veleni per il rigorino che Pasqua non concede al Milan per un fallo di Bakayoko su Theo Ernandez, per le proteste della Roma legate al rinvio della partita con la Juventus e subito stoppate dalla Lega calcio e per l’isteria finale di Donnarumma.  Una sceneggiata a cui questo giovanotto ci ha già abituati, anche con scivoloni ancor più gravi. Si dia pace, anche se veste la maglia del Milan, per quei tifosi, sarà sempre uno di noi meridionali. Non si renda insopportabile anche chi è nato alla sua stessa latitudine.