Ieri la notizia delle violenze sui minori all’interno dell’istituto religioso di Ischia, oggi la fotografia impietosa sulla violenza nelle scuole scattata dal Servizio analisi coordinato dalla Direzione centrale della polizia criminale. Tra i reati che vedono vittime i minori, il maggiore aumento nel 2022 riguarda l’abuso dei mezzi di correzione, la violenza sessuale e la violenza sessuale aggravata perché commessa in istituti di istruzione: per quest’ultimo l’incremento è del 54% (con un aumento del 58% delle vittime). La fascia anagrafica con il più alto numero di vittime è quella sotto i 14 anni e tra gli autori dei reati prevalgono gli uomini di età compresa tra i 35 ed i 64 anni (62%).
IL CASO DELL’ISTITUTO RELIGIOSO DI ISCHIA
Proseguono intanto per verificare sei ci siano altre vittime le indagini dei carabinieri e della Procura di Napoli sulle violenze ai danni dei minori perpetrate da quattro suore nell’Istituto religioso Santa Maria della Provvidenza che si trova nel comune ischitano di Casamicciola Terme. Ieri i militari dell’arma hanno notificato un arresto in carcere a una suora, rintracciata a Roma (attualmente è detenuta in un carcere della capitale) e altre tre consorelle, tra cui la madre superiora, per le quali il giudice ha disposto invece un divieto di dimora in Campania.
IL VIDEO INCRIMINANTE GIRATO DA BIMBA DI 9 ANNI
Le attività degli inquirenti si avvalgono di alcuni video, uno in particolari realizzato da una bambina di 9 anni, che ritraggono la suora arrestata mentre picchia un bimbo di appena quattro anni e suo fratello, di otto, davanti agli altri bambini della struttura che ospita minori in attesa di affidamento, adozione o in affido a seguito di provvedimenti giudiziari, oltre ai minori che vengono accolti a seguito di corrispettivo pagato privatamente dai genitori. Nei prossimi giorni si terranno le udienze di convalida per le suore indagate alle quali la Procura di Napoli e i carabinieri di Ischia contestano i reati di maltrattamenti nei confronti di minori, lesioni personali aggravate e violenza privata aggravata.