“Le fumarole di via Antiniana ad Agnano, nell’area dove erano previste delle perforazioni per un progetto geotermico, bloccato dal 2015, sono diventate due. Alla prima fumarola, alta decine di metri, se ne è aggiunta una seconda grazie alla sistemazione di un tubo che devia la fuoriuscita di gas della prima. Il raddoppio delle fumarole risale a pochi giorni fa, vuol dire che qualcuno si è introdotto nell’area interdetta e ha continuato ad agire in un perimetro come quella dei Campi Flegrei con il più alto rischio vulcanico di Europa. E’ impensabile che tutto ciò non venga monitorato da nessuno, continua il rimpallo di responsabilità. Nessuno sa nulla, intanto da 27 giorni i residenti respirano anidride carbonica, idrogeno solforato e chissà quante altre sostanze che devono essere monitorate. Chiediamo risposte rapide e certe per i residenti e per l’intera cittadinanza” . Lo ha detto Francesco Emilio Borrelli, consigliere regionale dei Verdi che dopo la segnalazione ha immediatamente effettuato delle verifiche.
I Comitati sono in allarme, i residenti sanno di correre dei rischi. Giuseppe Mosca del comitato No TRIV dei Campi Flegrei non nasconde i timori: “ Il pozzo di Agnano è a rischio esplosione. Meritiamo chiarezza, non ci spieghiamo il silenzio degli addetti ai lavori e delle autorità competenti nonostante l’esposto alla Procura della Repubblica dopo aver raccolto le firme degli abitanti di Agnano, Soccavo e Bagnoli. Ciò che si verifica da quasi un mese in via Antiniana non può essere affare di nessuno. Sono in gioco le nostre vite. Ci auguriamo che per intervenire non aspettino che ci scappi il morto”.