Ottocento ragazzi delle scuole della Campania al Teatro Acacia di Napoli per una mattina dedicata alla legalità, con la presentazione, in anteprima nazionale, a cura di Rogiosi Editore, in collaborazione con l’Università Telematica Pegaso, del progetto ‘Al posto giusto, al momento giusto’: cortometraggio e libro a cura di Gigi & Ross e Oreste Ciccariello.
Sono state raccontate le storie di Annalisa Durante, Maurizio Estate, Silvia Ruotolo, Genny Cesarano e Gigi Sequino e Paolo Castaldi. In platea, Alessandra Clemente, nella doppia veste di assessore comunale e parente di una vittima bianca di camorra; il magistrato Catello Maresca, che ha firmato la prefazione del libro; il generale dell’Arma dei Carabinieri Maurizio Stefanizzi; Davide Estate, fratello di Maurizio e presidente dell’associazione antiracket Vomero/Arenella; Maria Rosaria Evangelista, mamma di Luigi Sequino, insieme ai genitori di Paolo Castaldi, i protagonisti del cortometraggio Rosaria De Cicco (Silvia Ruotolo), Cristiano Di Maio (Maurizio Estate), Mirko Ciccariello (Genny Cesarano), Elisabetta Mirra (Annalisa Durante), Gigi & Ross (Luigi Sequino e Paolo Castaldi).
Alla proiezione del cortometraggio, impreziosito dalla voce narrante di Francesco Pannofino, è seguito un dibattito moderato dal giornalista Leandro del Gaudio. Al centro della riflessione, il capovolgimento della visione secondo cui la vittima di camorra si trovava nel posto sbagliato al momento sbagliato. La vittima era al posto giusto, nel momento giusto. Tutto quello che c’era attorno era sbagliato.
“Capovolgere la prospettiva è una necessità per creare quanto meno una ragione – affermano Gigi & Ross –. Ci sono avvenimenti che, se vengono razionalizzati, possono portare alla follia. Vederli da un altro punto di vista, cercare di creare un’alternativa immaginaria, ma forse molto più reale di quella che dovrebbe essere, è l’unica via di fuga per cercare di comprendere delle cose che non hanno una spiegazione. Queste persone meritano di vivere nella memoria: non bisogna mai dimenticare quello che è accaduto. La memoria rende immortali. La camorra può ammazzare chiunque, ma non i ricordi. Questo lavoro è nato nell’arco di un anno. Decidemmo di scrivere un pezzo su Gigi e Paolo, che oggi avrebbero la nostra età. Poi abbiamo messo insieme altri artisti ed è nato ‘Al posto giusto, al momento giusto’. Le storie sono state scelte per chiarire alcuni punti che probabilmente la superficialità di molti ha fatto passare in secondo piano: vite a cui è stato strappato un futuro meraviglioso, quasi colpevoli di essere, secondo l’immaginario collettivo, nel posto sbagliato al momento sbagliato”.
“È fondamentale che tutte le componenti della società prendano una posizione chiara – dichiara il magistrato Catello Maresca –. Bisogna far capire che noi siamo al posto giusto e al momento giusto. Sono gli altri, quelli che non vogliamo neanche nominare, a essere nel posto sbagliato. Dobbiamo cercare di riportare anche loro dal lato giusto. Sarebbe facile e banale dire che stiamo messi meglio, perché non ci sono più tanti morti come quelli che siamo costretti a ricordare e a piangere. La battaglia è ancora lunga, complicata e costante. È una battaglia di civiltà, che passa attraverso la cultura, attraverso l’informazione, attraverso anche la persuasione di questi soggetti e delle persone che sono destinate a intraprendere, anche loro malgrado, questa strada. Non bisogna abbassare la guardia quando sembra che il fenomeno sia attenuato. Anzi, è quello il momento in cui tenere ancora più viva l’attenzione e in cui la battaglia deve continuare per essere definitivamente vinta”.
“Dobbiamo cercare di prevenire, educare, ricordare ai nostri ragazzi la retta via. Dobbiamo definire il confine tra il bene e il male – afferma Rosario Bianco, Rogiosi editore –. Ci proviamo da anni, con tantissimi progetti sulla legalità. A questo teniamo moltissimo, perché pone l’attenzione sulla libertà, dei nostri ragazzi e nostra, di vivere la nostra vita. Siamo sempre noi nel posto giusto al momento giusto. Abbiamo voluto dare un segnale con tutti coloro che hanno partecipato al progetto: abbiamo bisogno dei nostri spazi. Nessuno può violentarci in questa esigenza. Dobbiamo dare ai ragazzi segnali di libertà”.
“È giusto dire ai ragazzi che chi è stato ammazzato da una mano armata, criminale, camorrista nella nostra città era al posto giusto al momento giusto – afferma Alessandra Clemente –. Spesso si usano parole non corrette: ‘erano nel posto sbagliato, al momento sbagliato’, ‘uccisi per errore’. Io sono cresciuta sentendo dire che mia madre era stata uccisa per errore. E, poi, per errore erano stati uccisi Annalisa Durante, Maikol Russo, Ciro Colonna, per nominare pure chi in quest’opera non c’è… ma simbolicamente è anche loro. Per errore la mattina ci si alza, ci si arma, si prende un motorino, si spara, si scappa, ci si nasconde come dei vigliacchi? Queste sono frasi che hanno giustificato qualcosa di difficile da comprendere ma necessario da combattere. Noi siamo qui perché siamo dalla parte giusta. È la parte delle vittime, delle persone meravigliose che non ci sono più. Oggi, i loro sogni, i loro progetti camminano sulle nostre gambe. Nel nostro presente e nel nostro futuro abbiamo un diritto: essere la prima generazione a vivere senza camorra, corruzione, malaffare, prepotenza. Essere vittime vuol dire essere forti, reagire, non provare vergogna. Vuol dire essere insieme. Oggi, grazie a questo strepitoso progetto, siamo insieme tutti per essere nel posto giusto al momento giusto e fare noi le cose giuste”.