Doveva essere un’udienza breve, dedicata esclusivamente all’astensione del presidente del collegio e alle relative formalità. Ma l’inattesa presenza di Antonio Di Pietro nelle vesti di avvocato e una serie di eccezioni sollevate dalla difesa hanno reso comunque un evento la prima udienza del processo a Silvio Berlusconi per la presunta vendita di senatori finalizzata a far cadere il governo Prodi. I difensori del Cavaliere, Niccolò Ghedini e Michele Cerabona, ritenevano che il decreto che dispone il giudizio non fosse stato notificato correttamente all’imputato: la notifica, infatti, è avvenuta ad Arcore e non a Palazzo Grazioli, dove di recente Berlusconi ha trasferito la sua residenza; inoltre l’atto non è stato ricevuto direttamente dall’imputato ma dalla sua segretaria, Marinella Brambilla. Le eccezioni sono state duramente contestate non solo dai pm Henry John Woodcock e Fabrizio Vanorio, che rappresentano in aula la pubblica accusa, ma anche da Antonio Di Pietro, che assieme al collega Alfonso Trapuzzano assiste Idv, il partito di cui è stato leader, parte civile nel processo. Ad assistere al confronto, una folla di operatori dell’informazione, alcuni dei quali stranieri, autorizzati a riprendere e registrare lo svolgimento del processo. Dopo una breve camera di consiglio, il collegio ha respinto le eccezioni, ritenendo valide le notifiche e dichiarando contumace l’ex presidente del Consiglio; quindi l’udienza è stata rinviata a domani davanti a un nuovo collegio: il presidente Loredana Acierno, infatti, ha scelto di astenersi dal momento che è la moglie di Antonio Laudati, l’ex procuratore capo di Bari che è stato coinvolto in procedimenti penali e disciplinari a causa dell’inchiesta su Gianpaolo Tarantini e le escort portate a Berlusconi.