L’Albergo delle Masse: storia di una costruzione sfortunata. La realizzazione dell’Albergo delle Masse si inserisce nel filone dei progetti di edilizia popolare e delle costruzioni del periodo fascista. In generale, l’espansione edilizia del quartiere Fuorigrotta si inscrive nei progetti portati avanti dall’Istituto fascista autonomo per le case popolari.
L’ALBERGO
L’Albergo fu eretto sul lato destro del viale Augusto nel quartiere Fuorigrotta. Esso avrebbe dovuto accogliere le grandi masse di turisti in visita alla neonata Mostra d’Oltremare. Lo scopo era offrire un’ospitalità confortevole ad un costo conveniente. Molteplici corpi di fabbrica formavano la struttura. Il complesso era piuttosto arretrato rispetto all’asse stradale per evitare una prospettiva asfissiante. Sfortunatamente, le vicende della Seconda Guerra Mondiale gli negarono l’utilizzo per il quale era stato concepito. Infatti, l’Italia entrò in guerra a pochi mesi dall’inaugurazione della Mostra d’Oltremare e dell’Albergo. I bombardamenti provocarono ingenti danni, inficiando soprattutto la struttura alberghiera. Successivamente, il passaggio delle truppe di occupazione peggiorò la situazione. Di conseguenza, terminato il conflitto mondiale, famiglie senza dimora occuparono l’intero edificio.
L’OCCUPAZIONE
L’occupazione ridusse il fabbricato in uno stato di degrado e fatiscenza. Senzatetto e interi nuclei familiari vivevano nello scheletro di cemento, utilizzando tendaggi e materiale di risulta per delimitare gli spazi. L’occupazione dell’edificio durò circa un quindicennio. Successivamente, le scarse condizioni igieniche, l’avanzamento dello stato di degrado e la natura abusiva dell’occupazione, portarono allo sgombero. L’11 agosto 1960 ci fu il grande sfratto, una lunga operazione che gli abitanti del quartiere ancora ricordano. L’Archivio fotografico Carbone custodisce tre servizi fotografici dell’Albergo Masse, datati 1958, 1959 e 1960. L’ultimo testimonia lo sgombero, gli altri due le degradanti condizioni abitative degli occupanti. Una volta sgomberato, l’edificio fu abbattuto. Al suo posto la costruzione di una serie di palazzi sottopose la zona ad un intenso utilizzo dei suoli. Strade trasversali molto strette separarono i nuovi edifici trasformando definitivamente i progetti originali anteguerra del quartiere Fuorigrotta.