Peculato, turbata libertà degli impianti, frodi nelle pubbliche forniture, abuso d’ufficio, utilizzo ed emissione di fatture per operazioni inesistenti e assenteismo.
Con queste accuse sono stati arrestati il sindaco di Grumo Nevano Pietro Chiacchio, il suo predecessore, l’attuale comandante della polizia municipale, il responsabile del servizio ecologia e un vigile urbano.
Già un anno fa Chiacchio era stato arrestato con l’accusa di corruzione, favoreggiamento personale, rivelazione di segreto d’ufficio e falso.
Obbligo di firma nei confronti del precedente comandante della polizia municipale e dell’amministratore della società affidataria del servizio di raccolta rifiuti del Comune.
L’ordinanza di custodia cautelare, a chiusura delle indagini coordinate dalla Procura di Napoli nord, è stata eseguita dalla guardia di finanza di Giugliano.
Le indagini sono partite da un esposto a proposito di irregolarità nelle gare d’appalto per l’affidamento e la gestione del servizio di raccolta rifiuti, bandite negli anni 2006 e 2013.
Il peculato avrebbe provocato un danno erariale di circa 130mila euro. L’impresa, riconducibile a un vigile urbano avrebbe trasportato i rifiuti organici ad Acerra, fatturando però un importo maggiore, previsto solo per il conferimento dei rifiuti fuori dalla Campania.
È risultata inoltre l’esistenza di una società cartiera, intestata a prestanome ma di fatto gestita da un vigile urbano e da un altro dipendente del Comune di Grumo Nevano, attraverso la quale venivano emesse fatturazioni per operazioni inesistenti a favore di un’impresa facente capo allo stesso vigile urbano.