Il risultato più interessante della riunione che ha coinvolto i vertici di Anm con i sindacati in Prefettura è stato l’accordo per il prolungamento delle corse della Funicolare fino alle due di notte. Un’apertura, per non definirla una sorta di ricatto, che ha avuto come contraltare il congelamento da parte dell’azienda dei provvedimenti di spostamento di alcuni lavoratori delle funicolari in altri impianti. Resta il nodo del rifiuto da parte di 63 autisti, due giorni fa, di uscire con i bus dal deposito centrale, all’indomani della visita degli ispettori al parcheggio Brin dove venne trovato un autista che dormiva durante il turno di notte. Uno scenario nel quale l’amministratore, Nicola Pascale, sta provando a muoversi in termini di legge, ma anche tenendo presente l’interlocuzione politica e sindacale.
La dirimente resta, comunque, il denaro. La battaglia è legata ad accordi presi e disattesi, all’incremento di circa 200 euro in busta paga che l’azienda aveva assegnato ai macchinisti e all’erogazione dello straordinario notturno. L’arma con la quale i dipendenti operano il braccio di ferro con Anm sono i certificati medici. Uno scenario che coinvolge, dunque, anche altre figure professionali con la centro il disagio patito, solo ed esclusivamente, sempre dall’utenza.
Aumenti e straordinari notturni: ecco cosa ha scatenato la guerra tra autisti e Anm
Prolungate le corse della Funicolare solo dopo lo sblocco dello straordinario. Chiesi 200 euro di aumento per i macchinisti