Commettevano un reato per entrare nelle forze dell’ordine.
Un paradosso in termini che muove l’inchiesta della procura di Benevento sui concorsi truccati per entrare in polizia, nei carabinieri, nella guardia di finanza e nel corpo dei vigili del fuoco.
118 gli indagati, otto le persone destinatarie di misure cautelare emesse dal giudice per le indagini preliminari.
Tra questi anche un vice prefetto. Gli indagati, secondo la procura, hanno percepito da candidati di concorsi pubblici e dai loro genitori e anche da aspiranti candidati di concorsi pubblici non ancora pubblicati, ingenti somme di denaro per determinarne gli esiti e così far accedere i concorrenti nelle forze dell’ordine.
50 gli episodi di corruzione contestati dagli inquirenti. Oltre al vice prefetto, nell’inchiesta sono coinvolti anche tre funzionari (uno in pensione e due attualmente in servizio) del comando provinciale dei vigili del fuoco di Benevento e Venezia, un militare dell’Arma, un militare della Guardia di Finanza e un agente della polizia di Stato, che dovranno rispondere di associazione per delinquere finalizzata alla corruzione, corruzione e rivelazione di segreti d’ufficio.
L’indagine vede anche il sequestro preventivo di 370mila euro ritenuti il “prezzo” dei reati finora accertati.