Beni confiscati alle mafie, l’appello di Maresca e il ruolo dei commercialisti

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I beni confiscati alle mafie rappresentano una grande risorsa di rinascita dei territori, un investimento di crescita, anche economica, però devono essere gestiti in maniera efficace ed efficiente. E’ necessaria una collaborazione istituzionale, un organismo di controllo centralizzato serio che porti avanti una politica sui beni confiscati. Questo lo abbiamo proposto e lo proponiamo in occasioni come quella di oggi. La politica dovrebbe avere più coraggio per affrontare il problema seriamente. Non  è possibile che dopo un anno dall’ultima riforma stiamo ancora a parlare delle stesse problematiche”. Lo ha detto Catello Maresca, pubblico ministero della Direzione Distrettuale Antimafia presso il tribunale di Napoli intervenendo al forum “Le Amministrazioni giudiziarie nei sequestri e nelle confische penali e di prevenzione”, con particolare riferimento al tema della  “Prosecuzione dell’attività nelle aziende sottoposte a sequestro e le attestazioni ex art. 41 del Codice Antimafia” promosso dall’Unione dei giovani dottori commercialisti e degli esperti contabili di Napoli.

“Ci vuole un tavolo di concertazione serio tra persone qualificate non solo da un punto di vista di competenza specifica e professionale, ma che abbiano anche il polso concreto della situazione cioè quelli come gli amministratori giudiziari che si ‘sporcano’ le mani tutti giorni, che affrontano concretamente i problemi di gestioni di queste imprese soprattutto nei territori dove questi problemi sono seri e sono acuiti anche da tutto quello che c’è intorno, da tutto quello che c’era prima e da quello che speriamo non ci sia più attorno ai beni confiscati”.