Uno “spettacolo dell’orrore” frutto “del carattere irascibile e instabile di Tony che incontra la personalità servile, indefinibile, a tratti assente di Valentina”: così i giudici della terza sezione della Corte di Assise di Napoli definiscono nella sentenza l’omicidio del piccolo Giuseppe, preso a calci, a pugni, afferrato e sollevato per il collo, e poi bastonato più e più volte, insieme con la sorellina, il 27 gennaio 2019, a Cardito (Napoli). Per quelle violenze, inaudite, che cagionarono la morte del bimbo, il 9 novembre 2020 sono stati condannati all’ergastolo Tony Essobti Badre, 27 anni e, a sei anni di reclusione, la sua compagna Valentina Casa, 33 anni, madre dei due bimbi.
Un verdetto giunto al termine di 19 udienze, la prima iniziata il 30 settembre 2019.
I fatti avvenuti quella domenica mattina sono tristemente noti: in preda a un raptus, Tony si accanì sui due bimbi (di 7 e 8 anni) solo perché stavano saltando sul letto e, per questo, disturbavano il suo sonno. L’uomo mise in scena, ricorda la Corte, “un vero e proprio spettacolo dell’orrore, dove ogni esibizione di violenza veniva pensata con lucidità ed era già troppe volte era stata provata”.
Ed effettivamente la sequela dei colpi inferti è da film dell’orrore: pugni e calci alla piccola vittima e alla sorellina, per la maggioranza al volto e al cranio, tanto da tramortire il maschietto, “che non riusciva a camminare, respirava a fatica e non era in grado neppure di tenere la testa dritta”, dirà poi la madre durante il processo. E, ancora, di rendere quasi irriconoscibile la sorellina, gonfia di botte e con un lobo staccato, come invece accerteranno i medici dell’ospedale dove la piccole venne ricoverata.
“Nella famiglia – sottolineano i giudici – non v’era traccia di affetto, di cura di attenzione per i bambini”. Una stoccata i giudici non la risparmiano alle insegnanti dei bambini, che più volte se li sono trovati davanti “pestati”. Valentina Casa, invece, viene descritta come una donna che “si sottrae al suo ruolo di madre: è ben conscia delle violenze di Tony nei confronti dei suoi bambini (che hanno 3, 7 e 8 anni) e talvolta anche nei suoi confronti, ma è una madre assente, che lascia i suoi piccoli in condizioni igieniche precarie”.