Nella tempesta, che si è abbattuta in casa Napoli dopo la partita di Champions League con il Salisburgo, mancava la voce dei tifosi.
Ed eccola fragorosa, quella voce che squarcia il clima di tranquillità di un normale giovedì pomeriggio di abitanti e commercianti del quartiere Fuorigrotta.
Esterno stadio san Paolo. Un centinaio di tifosi, mentre la squadra si allena a porte aperte, senza giornalisti e telecamere, contesta la squadra, rea di aver infranto il ritiro senza il permesso della società.
Il comunicato vergato dalla Comunicazione del Napoli non chiarisce bene cosa sia successo negli spogliatoi tra giocatori, allenatore e rappresentanti del patron de Laurentiis.
A detonare, in tutti sensi, la rabbia del tifo sicuramente l’evoluzione di un inciucio veicolato attraverso i social network ed elevato a fonte attendibile in assenza di una spiegazione dettagliata, doverosa ma soprattutto ufficiale.
E mentre fuori la rabbia degli ultras faceva da sottofondo alla sgambata a porte aperte degli ammutinati, nei sediolini erano davvero in pochi a sedersi per ammirare i propri beniamini.