Presidi davanti a tutte gli ospedali di Napoli e provincia, di Avellino, di Caserta, di Benevento, di Salerno, davanti a tutte le Asl per raccogliere le denunce dei cittadini campani rispetto alle ”disfunzioni” della sanità campana. E’ la campagna ‘Denuncia con noi’ lanciata oggi dalla Cisl alla prese nza, tra gli altri, del segretario generale Cisl Campania Lina Lucci, di Salvatore Altieri della Cisl Fp, di Gianpiero Tipaldi segretario Area metropolitana Napoli. La campagna si concluderà con la presentazione, in un appuntamento pubblico, delle denunce raccolte da presentare alle istituzioni a cominciare dal presidente della Regione Campania Stefano Caldoro. Il sindacato, pur riconoscendo che i piani di rientro sono stati strumento ”efficace” sul fronte del disavanzo economico, denuncia la carenza di assistenza alla collettività. Secondo i dati rife riti, dall’ultimo monitoraggio sui Livelli essenziali di assistenza (Lea) effettuato dal ministero della Salute, la Campania continua ad avere ”il bollino rosso”, indice di ”forti criticità” rispetto all’appropriatezza delle prestazioni . I dati forniti dalla Cisl, dicono che, a gennaio 2013, la dotazione di posti letto per la riabilitazione e la lungodegenza risulta pari a circa 0,3 posti letto per 1000 residenti, un dato inferiore al valore di riferimento nazionale che si attesta allo 0,7 e al valore ritenuto ”adeguato” dal Comitato Lea dello 0,35 . Sul fronte della degenza ospedaliera, la Campania presenta una degenza media pre-operatoria standardizzata pari a 2,36 giorni superiore alla media nazionale di 1,81. Un parametro che – denuncia il sindacato – misura ”l’efficienza organizzativa e di appropriato utilizzo dei servizi diagnostici e dei reparti di degenza chirurgici”. Non va meglio, rispetto al tema delle liste d’attesa per visite specialistiche che ”restano chilometriche” con tempi – affermano i sindacalisti – che in alcuni casi superano i 100 giorni ”anche per interventi salvavita” causando i viaggi fuori regione. La percentuale ”di fuga” di cittadini campani è dell’8,2 per cento. Quadro negativo anche per quanto riguarda i ticket per farmaci e analisi che sono ”tra i più alti d’Italia” e sono cresciuti – denunci a il sindacato – del 36,6 per cento in tre anni a fronte di una media nazionale del 24,9. il sindacato chiede inoltre a gran voce lo sblocco del turn over: dal 2008 a oggi sono andati in pensione 15mila lavoratori non sostituiti da nuove assunzioni con ”aggravio” delle condizioni di lavoro. La Cisl chiede: un’immediata rivisitazione del ticket secondo criteri di progressività e di proporzionalità al reddito; garantire certezza sulle risorse economiche e umane; rivedere il sistema di valutazione delle performance delle Regioni; fine del commissariamento e apertura di un tavolo nazionale”.(ANSA).
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