MILANO – Professionisti, Istituzioni e Impresa si sono incontrati al Teatro San Babila, in occasione della presentazione dei dati emersi dall’indagine che la Commissione Finanza e Controllo di Gestione dell’Odcec Milano ha compiuto per verificare quanti bilanci mostrano la presenza di uno o più segnali di allerta così come previsti dalla Riforma del codice della Crisi e dell’Insolvenza su di un campione di oltre 500.000 Imprese.
«L’intento della norma è assolutamente condivisibile – ha osservato Marcella Caradonna, Presidente dell’Ordine dei Commercialisti e degli Esperti Contabili di Milano – poiché comporta un mutamento culturale attraverso la sensibilizzazione ai segnali che, se intercettati in tempo, possono indurre ad interventi atti a salvare le imprese prima che sia troppo tardi. Quello che ci preoccupa – continua la Presidente Caradonna – è che, al momento attuale, l’estensione della normativa alle micro-piccole imprese possa comportare effetti economici e sociali sicuramente non in linea con le intenzioni del Legislatore e per questo abbiamo cercato di verificare la situazione di un campione significativo di aziende».
La ricerca, illustrata dal Presidente della Commissione Alessandro Mattavelli, ha interessato 538.830 aziende che hanno depositato il Bilancio di esercizio 2018 e che presentano un fatturato superiore a Euro 10.000 e non sono in liquidazione. Gli Indicatori e gli Indici sono quelli elaborati dal Cndcec su incarico del Legislatore.
«Oltre 324.000 aziende (corrispondenti al 60,24% di 538.830) non presentano problemi – ha commentato Marcella Caradonna – ma circa 214.000 (quasi il 40% del campione esaminato) sono le imprese che hanno almeno un indicatore positivo, 65.000 (12,20%) almeno 3 indicatori positivi e 43.664 (l’8,73% su di un campione di oltre 500.000 realtà, escluse le S.r.l.s) presentano un patrimonio netto inferiore a € 10.000 e queste imprese occupano oltre 285.000 persone e fatturano 33 miliardi di euro. Dati preoccupanti che devono far riflettere».
La crisi di impresa «è un tema che coinvolge in prima linea noi commercialisti su tutto il territorio italiano e per questo stiamo impegnandoci anche con una intensa attività di sensibilizzazione», ha rimarcato il Presidente dell’Odcec Bari, Elbano di Nuccio.
Alvise Biffi, Presidente della Piccola Industria di Confindustria Lombardia ha sottolineato:
Gianmarco Senna (IV Commissione Permanente Attività Produttive, Istruzione, Formazione e Occupazione / Consiglio Regionale della Lombardia), dal canto suo ha evidenziato:
Un ruolo centrale è affidato dal Legislatore alla Camera di Commercio: «Attraverso la gestione dell’allerta e un tempestivo intervento, con l’OCRI e con i professionisti che formeranno il collegio di esperti – ha spiegato Rinaldo Sali, Vice Direttore Generale della Camera Arbitrale di Milano, relatore al Convegno – vogliamo aiutare le imprese in difficoltà, per evitare che il ritardo nel percepire i segnali di crisi di un’impresa possa portare all’insolvenza.
Il nostro obiettivo è far fare all’imprenditore il suo lavoro, invitandolo ad un tavolo di lavoro per assicurare la continuità produttiva dell’azienda e comporre la crisi con benefici generali per la nostra economia», conclude Sali.
Al focus promosso dai commercialisti milanesi hanno partecipato Marco Barbieri (Segretario Generale Confcommercio – Imprese per l’Italia – di Milano Lodi Monza e Brianza), Roberto Tasca (Assessore al Bilancio del Comune di Milano) e Gabriele Fava (Avvocato Giuslavorista).
Nel pomeriggio sono stati affrontati temi più specifici della Normativa, con Andrea Maria Azzaro (Professore Università Telematica San Raffaele già componente Commissione Rordorf), Cesare Luigi Spezia (Vicepresidente Commissione Finanza Odcec Milano), Maria Lucetta Russotto (Professore Aggregato Università di Firenze), Salvatore Sanzo (Avvocato in Milano) e Giannicola Rocca (Presidente Commissione Crisi d’Impresa Odcec Milano).
Un evento, quindi, denso di contenuti, rivolto non solo ai professionisti, ma a tutti gli operatori economici. «Siamo convinti – conclude la Presidente Caradonna – che i risultati dell’indagine siano importanti per noi che lavoriamo a fianco alle imprese, ma che possano costituire anche un “alert” per il Legislatore e per coloro ai quali è stato affidato il ruolo di introdurre i correttivi alla Legge di Riforma».