Caso Cospito, finisce in tribunale lo scontro FdI-Pd

Oggi il ministro degli Esteri Antonio Tajani: "Il 41-bis non si può toccare in questo momento perché dobbiamo sconfiggere mafia e terrorismo".

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Caso Cospito, finisce in tribunale lo scontro FdI-Pd

“I dem si inchinano alla mafia”. “Ci vediamo in tribunale”. Si incendia la querelle tra il partito di maggioranza che guida il Governo e l’opposizione, con il Pd in prima linea dopo le accuse dei giorni scorsi al termine della visita della delegazione parlamentare in carcere per verificare le condizioni di salute di Alfredo Cospito. L’anarchico, attualmente è detenuto nel carcere di Opera a Milano.

IL MINISTRO DEGLI ESTERI TAJANI: “IL 41-BIS NON SI PUO’ TOCCARE

Oggi ennesimo affondo-chiarimento da parte del Governo dopo l’appello all’unità della premier Giorgia Meloni. “Il 41-bis non si può toccare in questo momento – afferma il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani – perché bisogna ancora sconfiggere mafia e terrorismo”.

“Abbiamo innalzato il livello di sicurezza.  Ora bisogna lavorare per difendere lo Stato di diritto da chi vuole sconfiggere un sistema democratico dove chi commette un reato, dopo essere stato processato, deve essere condannato per aver commesso dei reati gravi, come è il caso del detenuto Cospito”.

LE DICHIARAZIONI DI DONZELLI NEI GIORNI SCORSI

Lo scontro è stato innescato qualche giorno fa alla Camera dal deputato di Fdi Giovanni Donzelli, che ha accostato la sinistra alla mafia e ai terroristi perché alcuni parlamentari Pd hanno fatto visita in carcere all’anarchico Alfredo Cospito, in sciopero della fame per sostenere una battaglia cara anche alla criminalità organizzata, quella contro il carcere duro.

A irrobustire una polemica politica già corposa c’ha pensato Andrea Delmastro (FdI), il sottosegretario alla Giustizia che ha fornito a Donzelli le intercettazioni di Cospito citate in Aula per attaccare i dem. Il Pd, ha detto Delmastro, “dovrà spiegare all’opinione pubblica quell’inchino ai mafiosi”.