“Con la riapertura della zona franca nuove imprese rilanceranno economia post-sisma”

Lo ha detto Antonio Zennaro (M5s) al forum promosso dalla Cassa di Previdenza dei ragionieri e dall'Ordine dei dottori commercialisti e degli esperti contabili di Teramo. Sono intervenuti al dibattito Silvia Covolo (Lega), Nazario Pagano (FI) e Fausto Raciti (Pd)

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TERAMO – “La manovra economica contiene molte misure che riguardano la ricostruzione post-sisma, come la riapertura della zona franca: nuove imprese potranno andare a insediarsi in questi territorio, aiutando a far ripartire l’economia di un’area che ha subito grandissimi danni”.

Lo ha detto Antonio Zennaro, esponente della Commissione Bilancio e Finanze della Camera dei Deputati, nel corso del forum “L’impatto della manovra economica su cittadini, imprese e professionisti promosso dalla Cassa Ragionieri, presieduta da Luigi Pagliuca, e dall’ordine dei dottori commercialisti e degli esperti contabili di Teramo, guidato da  Alberto Davide, che si è svolto presso l’Università di Teramo.

“E’ importante che il dibattito sia contestualizzato al territorio, con attenzione alle problematiche locali. E soprattutto è necessario che siano riconosciute in maniera adeguata quelle funzioni di pubblico interesse che ha svolto la nostra categoria nel corso del tempo”, ha sottolineato il presidente Davide.

Secondo Nazario Pagano, membro della Commissione Affari Costituzionali del Senato, “sarà necessario un correttivo visto anche quello che il Centro Studi di Confindustria ha affermato soltanto pochi giorni fa. Ci sono diversi elementi di incostituzionalità: non tutti i cittadini vengono raggiunti da certe misure”.

Per Silvia Covolo, esponente della Commissione Finanze della Camera dei Deputati, “la manovra cerca di stimolare la crescita attraverso il rilancio degli investimenti: dando lavoro alle imprese, quindi attivando gli operatori economici, si devolvono loro risorse, che possono essere impiegate per pagare i dipendenti, che a loro possono destinare le somme al consumo”.

“Il confronto tra la politica e il mondo delle professioni è fondamentale – ha sottolineato Fausto Raciti – esponente della Commissione Politiche UE della Camera dei Deputati – In questi ultimi giorni abbiamo cercato di far comprendere alle forze di governo l’insostenibilità di un documento che non presentasse alcuna forma di investimento, in particolare sul capitale umano, sulle nuove professioni e sui nuovi lavori. Si tratta di una manovra fantasma”.

 Fabrizio Antolini, presidente della Società Italiana di Scienze del Turismo, non condivide “l’interpretazione di un’Italia in crisi di debito pubblico elevato. È vero che è elevato ma è altrettanto vero che il nostro paese ha un debito privato molto più basso rispetto ad altri paesi e un debito estero intorno al 30% laddove altri paesi europei hanno un debito estero maggiore”.

“Viviamo una fase storica dove i professionisti sono al centro di una bagarre incredibile – ha osservato Valeria Giancola, consigliere nazionale dei commercialisti italiani. C’è bisogno da parte delle istituzioni di una corretta interlocuzione per riportare al centro il ruolo del professionista”.

In conclusione per Dino Mastrocola, Magnifico Rettore dell’Università degli Studi di Torino, “il nostro Ateneo cerca di dare il suo contributo nei settori in cui opera: dobbiamo formare didattica, fare ricerca, interagire con il territorio, gli ordini, le professioni”.

All’incontro hanno portato la loro testimonianza anche Massimo Mancinelli (presidente Fondazione dcec di Teramo), Nicola Di Giovannantonio (direttore Confindustria di Teramo), Raffaele Falone (presidente Ance Teramo), Franco Benini e Sabatino Broccolini (delegati della Cnpr).

A margine del convegno è stato registrato anche il commento di Antonella Ballone, numero uno di Confindustria Giovani di Teramo.