Anche Spalletti non ha retto e sul tiro alle stelle di Mertens a due passi dalla porta di Handanovic è crollato al suolo. Guardare e riguardare il colpo di testa di Mario Rui con annesso miracolo del portiere e l’occasione del folletto belga, mette a dura prova le coronarie. Anche a 24 ore dalla sconfitta del Napoli a Milano contro l’Inter. Ma quei quindici minuti arrembanti finali, se da un lato rassicurano sulla condizione, non devono ingannare. Il bilancio della gara è pensate. Molto pensate. Oltre alla prima sconfitta (che però non inficia il primato) il Napoli perde Osimhen per almeno un mese a causa di un terribile infortunio al volto che comporterà un intervento chirurgico a cui il nigeriano dovrà sottoporsi nei prossimi giorni. Perde anche Anguissa, il gigante del centrocampo, che oggi ha scoperto di avere una distrazione all’adduttore sinistro. Se si considera che dopo Natale entrambi dovrebbero partire per la Coppa d’Africa, la questione è ancora più delicata.
Questa premessa non deve distogliere però da un’analisi lucida. Gli azzurri in una serata incassano 3 gol, tanti quanti ne avevano subiti nelle precedenti giornate di campionato. Vanno in vantaggio con Zielinski ma poi si spengono, sembra abbiamo paura di vincerla la partita. Viceversa l’Inter reagisce con forza e travolge il Napoli nella parte centrale del match. Almeno due le chiavi: un Insigne evanescente con Mario Ruj in eterno affanno e l’inutile irruenza di Osimhen, poco produttiva e autolesionista. Eppure è possibile dividere il match in tre parti, con l’ultima di sicuro ad appannaggio del Napoli. Che sotto per 3-1 trova la forza della disperazione per riaggredire l’Inter. Il fato, in questo caso, non arride l’ardimentoso assalto finale. L’esterno portoghese colpisce in maniera perfetta ma Handanovic non sa neppure lui come, salva miracolosamente. La butta alle ortiche Mertens, dopo aver regalato al pubblico un gioiello di rara fattura, scaraventando il pallone in curva nord. Manzoni sosteneva che il coraggio, se non ce l’hai, non te lo puoi far uscire dal nulla. A Spalletti propongo un’analisi seria a questo punto, perché come l’amalgama, questo additivo (purtroppo) non si compra al mercato. E dei bravi ragazzi a Napoli non sappiamo cosa farcene.