Confettata in Parlamento per sensibilizzare su crisi settore matrimoni ed eventi

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Una bomboniera per sensibilizzare i parlamentari sulla crisi che sta investendo il comparto Matrimoni ed Eventi.
Una delegazione di Federmep – associazione che rappresenta le imprese e i professionisti del comparto Wedding & Events – ha consegnato a parlamentari e membri del governo una bomboniera con gli immancabili confetti e allegata un biglietto in cui sono riassunti i numeri del settore: 50mila tra aziende e partite Iva, 300mila persone impiegate,  65 miliardi di fatturato ridotto di oltre l’80%.
“I confetti – spiegano la presidente di Federmep Serena Ranieri e la segretaria generale Alessandra Moretti sono simboli di felicità e prosperità, ma purtroppo non c’è molto da festeggiare. Il periodo pre-natalizio e natalizio è, assieme ai mesi di maggio, giugno e luglio, quello in cui si concentra il nostro lavoro. Se i matrimoni in programma a tarda primavera e inizio estate sono in gran parte saltati – spiegano Ranieri e Moretti – ora sono gli eventi aziendali e le feste private ad essere cancellati. E le previsioni per la prossima stagione non sono certo rosee. Una crisi da cui molte aziende purtroppo non riusciranno a riprendersi. La salvaguardia di questo patrimonio di competenze professionali passa attraverso gli emendamenti al decreto Ristori e alla legge di Bilancio che Camera e Senato esamineranno nei prossimi giorni”.
Proposte che guardano al presente e al sostegno immediato del settore, come un fondo da 500 milioni per l’erogazione di ristori dedicati alle aziende del comparto, sull’esempio di quanto il governo ha fatto per i tour operator. Non manca però anche uno sguardo al futuro e alla ripresa, con la proposta di istituire una detrazione per le spese connesse alla celebrazione di matrimoni, battesimi e comunioni e una superdeduzione per gli eventi aziendali. 
“Chiediamo aiuti calcolati sul calo del fatturato annuo senza la giungla dei codici Ateco e senza l’assurdo parametro di aprile. Il nostro lavoro non prescinde dalla socialità, e siamo ben consapevoli che fino a quando l’emergenza sanitaria non sarà archiviata non potremo riprendere a pieno le attività, ma chiediamo alle istituzioni di intervenire subito per scongiurare il rischio concreto che molte aziende decidano di non riaprire nel 2021”, concludono Ranieri e Moretti.