Luigi de Magistris resterà al timone di palazzo San Giacomo fino a scadenza naturale del mandato e Napoli ha evitato il commissariamento.
Con un solo voto in più, arrivato dalla consigliera d’opposizione Ulleto espulsa da Pd e oggi nel gruppo misto, il Bilancio di previsione è passato in consiglio comunale dopo una maratona di 18 ore che si è conclusa alle 4 del mattino.
Su 37 consiglieri presenti al momento del voto al Bilancio, 19 voti a favore, 18 contrari.
Una vittoria amministrativa per la giunta de Magistris, che così evita lo scioglimento anticipato del comune e l’arrivo conseguente di un commissario straordinario, ma non un trionfo politico visto che il risultato è stato raggiunto, oltre che al voto di Ulleto, grazie alle assenza di 4 consiglieri d’opposizione e non certo per la maggioranza che, nei numeri, non esiste più già da tempo dopo il tradimento politico di alcuni consiglieri eletti nel 2016 in liste a sostegno di Magistris, come Caniglia e Frezza.
A parte Nino Simeone, allontanatosi per un malore, delle tre assenze due erano di Forza Italia, Guangi e Palmieri, il terzo, Troncone, di una lista civica.
Presenti per gran parte della maratona consiliare, ma allontanatisi al momento finale, Guangi e Palmieri hanno cosi disatteso gli ordini di partito che puntava all’affossamento del bilancio e allo scioglimento del comune.
Se non si fossero assentati, l’opposizione avrebbe avuto i voti necessari per bocciare il bilancio e mettere nei guai l’attuale amministrazione che invece ora potrà procedere con la stabilizzazione della platea lsu, varare buoni spesa per 50mila famiglie di indigenti e sbloccare centinaia di assunzioni nel comune e nelle società partecipate.